“La produzione industriale fatica: per i settori che ci riguardano regge quello chimico, ma segno meno in quello elettrico, tessile e petrolifero. Siamo preoccupati anche per il settore energetico, dato che la crisi internazionale in atto non aiuta”. Così Paolo Pirani, segretario generale della Uiltec, ha commentato i dati diffusi questa mattina dall`Istat e relativi al nono calo consecutivo dell`indice della produzione industriale registrato a novembre 2019. I settori economici che registrano le maggiori flessioni per quelli di competenza della Uiltec sono quelli delle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori al meno 5,4%; fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati al meno 5,3%. Solo i prodotti chimici salgono al più 2,9%.
“Quando non cresce la produzione industriale – ha chiosato Pirani- arretra la ricchezza nazionale e col Pil che ci ritroviamo siamo il fanalino di coda dei Paesi europei col rischio di contare sempre meno in ambito internazionale. Dobbiamo reagire investendo sui prodotti, sui processi che li realizzano, sulle infrastrutture che reggono il sistema”.
TN