Per il 2014 quasi la metà delle medie imprese industriali (45%) prevede un aumento del fatturato, una quota in crescita rispetto al 38% di un anno fa. Lo rileva l’indagine annuale sulle medie imprese industriali realizzata dal centro studi di Unioncamere e dall’ufficio studi di Mediobanca, secondo cui, nonostante la recessione, il 38% delle aziende stima un aumento della produzione, contro il 34% dell’anno scorso.
La propensione all’export delle medie imprese “è decisamente elevata, tanto che la quota di aziende esportatrici ha sfiorato l’83% nel 2013”. Per il 2014 “si conferma l’apporto determinante che le vendite all’estero potranno fornire ai risultati aziendali (gli ordinativi esteri saranno in crescita per il 53% delle imprese, rispetto a un 9% che li attende in calo), mentre l’andamento del mercato interno sarà più debole: solo il 27% di imprese si attende un rialzo degli ordini interni rispetto al 2013, contro il 17% di quante che ne prevedono una flessione”.
Per le medie aziende collocate all’interno dei distretti, affermano Unioncamere e Mediobanca, “le prospettive di crescita sui mercati internazionali sono addirittura migliori rispetto al totale delle medie imprese (il 56% prevede ordinativi esteri in aumento nel 2014, rispetto a un 8% in riduzione) e anche al mercato interno si guarda con più ottimismo: per il 31% delle medie imprese distrettuali gli ordini interni cresceranno nel 2014, contro il 16% che li attende in calo”.
Nel 2013, secondo l’indagine di Unioncamere e Mediobanca, gli investimenti delle medie imprese industriali “si sono concentrati sulle apparecchiature informatiche (68%), sui software e servizi informatici (63%) e sui macchinari (61%)”. Su questi asset le aziende “continueranno a puntare prioritariamente anche durante il 2014”.
La domanda di credito nel primo semestre 2014 “si è rivelata sostenuta. Il 42% delle medie imprese ha dichiarato di voler richiedere risorse a credito, non solamente in risposta all’esigenza di gestire le attività ordinarie (nel 36% dei casi) o per implementare investimenti già avviati (16%), ma specialmente per realizzarne di nuovi (42%)”. È però “sensibile la percezione di difficoltà nell’accesso al credito: il 31% di quanti hanno intenzione di ricorrervi nel 2014 si attende di riscontrare maggiori difficoltà di erogazione rispetto al 2013”.
Si conferma, aggiungono i due centri studi, “un saldo radicamento al territorio da parte delle medie imprese: oltre il 72% non ha mai considerato di spostare le proprie produzioni all’estero”.
Tra le motivazioni, “quelle che pesano maggiormente su questa scelta sono il chiaro riconoscimento del Made in Italy come fattore di vantaggio competitivo delle produzioni sui mercati (nel 36% dei casi) e i legami con il territorio, in termini sia di rapporti di filiera sia di rapporti con la comunità economica e sociale locale (nel 18% dei casi)”.
E.G.



























