In Cina gli organizzatori delle Olimpiadi 2008 hanno minacciato di annullare i contratti di quattro aziende, finite sotto accusa per sfruttamento di lavoro minorile e violazione dei diritti dei dipendenti, che avrebbero ignorato gli standard internazionali per produrre prodotti con il logo olimpico. E’ questa la situazione a seguito del rapporto di PlayFair 2008, l’allenza di varie sigle sindacali mondiali, che ha segnalato la condotta di Lekit Stationery Company, Yue Wing Cheong Light Product, Eagle Leather Products e Mailand Headwear Holdings, parlando di “evidenti violazioni dei diritti basilari” in riferimento particolare all’impiego di giovani di 12 anni e salari dimezzati rispetto al minimo sindacale. Ai lavoratori, secondo l’indagine, vengono imposte ore di straordinario, non sono rispettate le norme su salute e sicurezza e i ragazzi sono costretti a mentire agli ispettori su stipendi e condizioni. Le aziende coinvolte hanno riaffermato la correttezza delle rispettive prassi industriali, dichiarandosi in disaccordo con il contenuto del rapporto. Il comitato internazionale olimpico ha specificato di non avere controllo diretto sull’intera produzione, ma ha ribadito il suo impegno per garantire il rispetto degli standard. Si legge in una nota: “alle aziende che hanno compiuto gravi violazioni sarà ritirata l’autorizzazione per produrre prodotti olimpici”.
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