“E’ un fatto molto positivo, oltre che un segnale di attenzione al mondo del lavoro, la convocazione dei sindacati da parte del presidente del consiglio, Mario Draghi, martedì prossimo a Palazzo Chigi per un primo confronto sugli obiettivi del recovery plan e sugli strumenti da mettere in campo per il monitoraggio dei progetti ed una efficace e rapida attuazione del piano di resilienza”. Lo ha detto il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, nel corso di un convegno sul lavoro etico in teleconferenza della Cisl Padova e Rovigo.
“Il premier accoglie una richiesta avanzata da tempo dal sindacato – ha proseguito – aver convocato questo incontro all`indomani del varo del Def è sicuramente un segnale importante perché ci darà l`opportunità di discutere in una cornice più chiara e di prospettiva su come il Governo intende contrastare l’emergenza occupazionale e recuperare quel milione di posti di lavoro che abbiamo già perso in questo ultimo anno. Diremo a Draghi che il blocco dei licenziamenti va prorogato fino a quando l`emergenza sanitaria non sarà finita così come le misure di protezione sociale rivolte alle persone che vanno rafforzate ed allargate”.
I 40 miliardi di extra deficit “devono servire non solo a sostenere le imprese e le partite Iva – ha aggiunto – ma anche a favorire la crescita, in una visione espansiva per tutta l’economia. Ci sono tanti problemi aperti che riguardano il mondo del lavoro a cominciare dal cambiamento e dalla riforma degli ammortizzatori, dall’avvio politiche attive, dall’intervento sulla formazione e crescita delle competenze, dalle tante vertenze spinose e difficili che riguardano il futuro di centinaia di migliaia di lavoratori e famiglie. Il tema delle riaperture delle attività economiche è legato in maniera indissolubile al successo del piano vaccinale ed al rilancio degli investimenti pubblici e privati per far ripartire il Paese”.
Al tema delle riaperture delle attività economiche “va accompagnato un forte intervento per rilanciare lavoro e occupazione – ha concluso – l’`obiettivo è far ripartire crescita e investimenti su infrastrutture e politica industriale, innovazione e digitalizzazione, scuola, sanità e Pubblica Amministrazione. Bisogna ridurre povertà ed esclusione con politiche sociali orientate a ridurre le diseguaglienze sociali nella prospettiva di un grande piano per unire il Paese. Questo diremo martedi a Draghi. Occorre un grande patto sociale per il lavoro, fissare insieme gli obiettivi da raggiungere e gli strumenti su cui ognuno deve fare la propria parte. Le risorse europee sono una occasione straordinaria per ridisegnare tutto il sistema Paese in un ottica di coesione e modernizzazione, di riforme partecipate. Anche per questo abbiamo bisogno di una rinnovata stagione di dialogo e di concertazione capace di mettere in priorità le ragioni del lavoro, dello sviluppo, della coesione sociale”.
TN