In un editoriale il Wall Street Journal afferma che Renzi “dovrebbe tenere duro e proseguire nel suo intento riformatore”, mentre per i partecipanti alla manifestazione Cgil di sabato scorso a Roma, “vogliono mantenere intatte le garanzie del mercato del lavoro italiane: possiamo definirlo il movimento per il suicidio economico dell’Italia”.
L’editoriale ricorda come il mercato del lavoro nel nostro Paese – regolato da normative “che si dipanano lungo oltre 2700 pagine” – sia “diviso in due gruppi” con i dipendenti più anziani tutelati da “norme ferree” e tutti gli altri, “soprattutto giovani, che devono fare i conti con lavoro temporaneo, freelance e altre forme di mobilità”.
Gli “intrattabili sindacati italiani – si legge ancora – pronti a scioperare ma lenti nel fare compromessi, esasperano i problemi” al punto che “l’Italia ha nell’Ue il maggior numero di piccole aziende, non perché non vogliano crescere ma perché temono che crescendo dovrebbero avere a che fare con sindacati come la Cgil”.
La Camusso, aggiunge il WSJ, “ha accusato Renzi di avere abbassato il dialogo sociale a un livello visto solo con la Tatcher”. Ma l’Italia, conclude l’editoriale, “sarebbe fortunata ad avere una Lady di Ferro, e per il bene di tutti gli italiani senza lavoro, Renzi dovrebbe restare saldo nel suo intento riformatore”. Semmai, dovrebbe fare di più, visto che gli sforzi del premier italiano per riformare il mercato del lavoro italiano vengono definiti “modesti”.




























