I giudici del tribunale del Riesame di Taranto Alessandro De Tomasi, Filippo Di Todaro e Benedetto Ruberto, hanno respinto la richiesta di revoca degli arresti domiciliari presentata l`undici dicembre scorso dai legali del patron della siderurgia Emilio Riva, 86 anni, agli arresti dal 26 luglio scorso e raggiunto da una seconda ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Patrizia Todisco, per associazione per delinquere, il 26 novembre. Per i magistrati, che si sono riservati di depositare le motivazioni nei prossimi giorni, Riva deve restare ai domiciliari.
Parziale accoglimento, invece, per l`ex direttore dello stabilimento tarantino Luigi Capogrosso, condotto in carcere il 26 novembre scorso con l`accusa di associazione per delinquere finalizzata al disastro ambientale ed all`avvelenamento di sostanze alimentari. I magistrati hanno concesso la scarcerazione e gli arresti domiciliari a Capogrosso, difeso dall`avvocato Egidio Albanese.
Oggi al tribunale del Riesame di Taranto si discute anche l`istanza di scarcerazione presentata dai legali dell`ingegner Carmelo Dellisanti, anch`egli finito ai domiciliari con l`accusa di concussione. Mercoledì invece si rivolgerà al Riesame l`ex assessore Conserva, al quale nei giorni scorsi il gip Wilma Gilli ha negato la revoca degli arresti domiciliari e la possibilità di ricevere visite. Conserva è accusato di concussione per aver indotto alcune aziende del settore ambientale, che chiedevano autorizzazione alla Provincia, ad affidarsi allo studio di consulenze dell’ingegner Dellisanti.