“Abbiamo assistito in questi giorni a numerose prese di posizione da parte di esponenti del mondo dello spettacolo e della politica contro il rischio che molte sale cinema della Regione Lazio, e di Roma in particolare, rischino di trasformarsi in supermercati, centri commerciali o sale giochi”. Così, in una nota, la Cgil e la Slc Cgil di Roma e del Lazio.
“Molti di questi esercizi commerciali, chiusi o in condizioni di abbandono da oltre 10 anni, in base ad una legge in discussione alla Regione Lazio, – continua la nota – rischiano un cambio di destinazione d’uso e diventare strumento di speculazione e profitto di carattere commerciale. Esprimiamo profonda preoccupazione per le ricadute negative che la PL 171 potrebbe avere su alcune sale cinematografiche storiche, sulle quali, a nostro avviso, andrebbero fatti degli investimenti di rilancio e prospettiva culturale.
Noi vogliamo interpretare il sentimento di cittadini e cittadine, lavoratori e lavoratrici del cinema di Roma e del Lazio per i quali le sale cinematografiche rappresentano, in molti contesti territoriali, soprattutto periferici, il solo presidio culturale, la sola occasione per fruire dei contenuti della Settima Arte ed avere occasioni concrete di socialitaà.
Riteniamo che la discussione vada quindi resa piu’ ampia e partecipata attraverso il coinvolgimento, nel dibattito legato alla proposta di legge, della Commissione Cultura, delle parti sociali e delle molteplici associazioni, produttori ed esercenti che nel Cinema operano e producono importanti progetti culturali”.
“Siamo disponibili ad avviare un dibattito concreto con tutti gli attori coinvolti e a dare il nostro contributo affinche’ il cinema nelle sale venga difeso e rilanciato e in questo modo diventi anche occasione di sviluppo e crescita professionale per i tanti giovani autori che nel cinema vedono il proprio avvenire professionale – conclude la nota-“.