Cancellare le principali novità della riforma del lavoro del ministro Fornero sui contratti, ripristinando in pieno la legge Biagi. E’ questa la proposta dell’ex ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, secondo il quale si dovrebbe ampliare il campo d’azione dell’articolo 8 della legge 148 del 2011 che permette al contratto aziendale di derogare ai contratti nazionali e alle normative anche in materia di licenziamenti. Tra i firmatati del disegno di legge presentato ieri in Senato dal Pdl, oltre a Sacconi, anche il capogruppo Maurizio Gasparri, il vice Gaetano Quagliariello e il capogruppo in commissione Lavoro, Maurizio Castro. Secondo i proponenti, infatti, la riforma Fornero avrebbe di fatto bloccato il mercato del lavoro. Tra le principali proposte, quella per i contratti a termine di ampliare la casistica in cui non è richiesta la causale e si riducono i tempi di attesa tra un contratto e l’altro. Per l’apprendistato il Pdl chiede di cancellare i vincoli proposti da Fornero (quota rispetto al totale dei dipendenti, assunzione di parte dei precedenti dipendenti). Si recupera il contratto di inserimento abolito dalla legge Fornero e si amplia l’utilizzo del lavoro a chiamata. Si tolgono le restrizioni all’impiego dei voucher e si ristabilisce la precedente normativa sulle associzioni in partecipazione. In materia di articolo 8 si rafforza la possibilità per le intese aziendali o territoriali di modificare l’organizzazione del lavoro.
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