Sembrava fatto l’accordo sul part time per i metalmeccanici, poi oggi è saltato tutto. Roberto Santarelli, direttore generale di Federmeccanica, cosa è successo?
Oggi la Fiom ha annullato il lavoro fatto insieme da maggio a giugno. Il 13 luglio eravamo arrivati a un testo sostanzialmente definitivo, c’erano solo alcuni dettagli da definire. Ci hanno chiesto di rinviare a settembre la stretta finale e, di rinvio in rinvio, siamo arrivati a dicembre e oggi la Fiom è tornata con delle richieste che riportavano la normativa indietro e azzeravano il lavoro fatto.
In termini generali, come giudica quello che è accaduto?
Il punto è che questo atteggiamento rischia di compromettere l’affidabilità negoziale della Fiom. Anche Fim e Uilm mi sono sembrate stupite quanto noi dal suo atteggiamento.
Nelle prossime settimane ci saranno i confronti su inquadramento e competitività.
Nell’accordo che abbiamo firmato a gennaio, abbiamo definito un percorso per affrontare il prossimo rinnovo contrattuale, che sarà anche normativo, senza traumi e conflitti, che si snodava attraverso accordi sul part time, inquadramento e competitività. Certo che ciò che è successo oggi influisce sui prossimi incontri.
E tra circa sei mesi parte la trattativa per il rinnovo del contratto.
Registro ciò che accade con preoccupazione. Il clima generale che si è creato, mi riferisco anche alle tensioni tra Fiom e Cgil, lascia prevedere che il prossimo contratto non riuscirà a essere innovativo né nei contenuti, né nella prassi.
Avevamo l’ambizione di fare un contratto positivo per le aziende e i lavoratori, con meno conflitti e più dialogo. Ma sembra che questa ambizione sarà tradita.

























