La Cisl non si fa “travolgere da supposte egemonie” di altre organizzazioni sindacali. L’ha affermato oggi il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra intervenendo a Rai Radio 1 a “Giù la maschera”.
“Il sindacato s’indebolisce quando risponde a una logica di pensiero unico che mortifica le diverse sensibilità, che nel nostro paese per fortuna esistono nella comunità nazionale, per noi si chiama pluralismo”, ha detto Sbarra commentando la differenziazione di Cisl rispetto allo sciopero proclamato da Cgil e Uil. “Noi rispondiamo al mandato che ci arriva dalla nostra base, dai nostri associati”, ha detto ancora Sbarra, precisando: “Non ci facciamo travolgere da supposte egemonie di altre organizzazioni sindacali”.
La Cisl – ha spiegato ancora Sbarra – ha convocato una manifestazione nazionale il 25 novembre a Roma, in piazza Santi Apostoli, in una giornata di sabato “per limitare i disagi ai cittadini e per non caricare di ulteriori sacrifici i lavoratori con l’astensione di una giornata lavorativa, ma anche per evitare che le tensioni sociali le portiamo nelle aziende che in questa fase non hanno alcuna responsabilità rispetto a un contenzioso che abbiamo con il governo sui contenuti della manovra economica”. Il riferimento è anche alla polemica sollevata dalla Lega contro lo sciopero di Cgil e Uil del prossimo venerdì, 17 novembre, che ha accusato in particolare il leader del sindacato di Corso d’Italia, Maurizio Landini, di essersi organizzato un “weekend lungo” tenendo in ostaggio milioni di cittadini con lo stop dei trasporti a livello nazionale. Tuttavia Sbarra difende il diritto allo sciopero dei trasporti che quando collocati il venerdì, rappresentano “molte volte una pura coincidenza” perché “si collegano pacchetti di ore di sciopero a fine turno. Però – ha continuato – vedo tante polemiche e nessuno dice che invece in Italia le regole sullo sciopero sono molto chiare a garanzia sia del sindacato che dei cittadini. Non a caso c’è questa commissione prevista dalla legge che è chiamata ad adattare, a contemperare l’esercizio del diritto allo sciopero e quello legato ai diritti della persona nell’ambito dei servizi pubblici. Dovremmo porre fine alle polemiche, vediamo invece cosa è necessario fare per rappresentare, tutelare e sostenere il reddito di lavoratori, pensionati e famiglie e come miglioriamo nelle prossime ore la manovra economica”.
Tornando sui temi della manovra, Sbarra ha detto che la Cisl ha “dato un giudizio articolato alla manovra economica”, pensando che risponda a una loro “forte sollecitazione la misura legata al taglio al cuneo contributivo: portiamo a casa per tutto il 2023, 4-10 miliardi di euro, come beneficiari 14 milioni di lavoratori per ridurre le tasse”. Inoltre, pensa che sia “altrettanto importante l’accorpamento delle due aliquote Irpef al 23%, l’innalzamento a 8.500 euro della no-tax-area anche per i lavoratori dipendenti come già avviene per i pensionati”.
Ancora, il segretario Cisl ha detto di ritenere che “sia altrettanto importante l’azzeramento delle tasse sui fringe-benefit fino a 1.000 euro anche per i lavoratori che non hanno carichi familiari, la proroga della detassazione al 5% sui frutti della contrattazione decentrata”. E poi, secondo Sbarra, “c’è una misura particolarmente interessante in manovra: ci sono 8 miliardi – 5 per il pubblico impiego, 3 per il sistema sanitario – che consentono di avviare la fase dei rinnovi dei contratti pubblici”. Due dei cinque mld del pubblico impiego “arriveranno a tutti i lavoratori pubblici entro Natale, con una indennità che copre la vacanza contrattuale”. Ci sono, ha detto ancora Sbarra “misure di sostegno alle famiglie, alla natalità, 30 giorni ulteriori di congedo parentale”.
Però, ha precisato il segretario Cisl, “insieme alle luci vediamo anche molte ombre, ed è la ragione per la quale ci mobilitiamo nelle prossime giornate e nelle prossime settimane”. Sbagliata – ha giudicato Sbarra – “la stretta sulle pensioni, l’ulteriore penalizzazione peer chi ricorre a quota 103, assolutamente inaccettabile ridurre le aliquote e i rendimenti per medici, infermieri, personali degli enti locali, maestre d’asilo”. Inoltre, “non ci piace questa stretta ulteriore su Ape sociale e Opzione donna, avevamo chiesto una risposta forte rivolta ai giovani, con una pensione contributiva di garanzia, avevamo sollecitato adesione alla previdenza complementare, così come pensiamo che in questo paqese bisogna sbloccare le assunzioni di medici e infermieri: ci sono 35mila vincitori di concorso nella P.A. a cui viene rallentata l’immissione in servizio. Su queste cose la manovra dovrebbe dare qualche segnale in più”.
e.m.