La Cgil Sicilia ha elaborato una proposta di riforma delle province e ha chiesto un incontro con tutti i gruppi parlamentari e il presidente della Regione. La proposta della Cgil prevede la creazione di liberi consorzi di area vasta di 2° livello in numero non superiore a sei, affidandone la gestione a un presidente e a un consiglio, eletti tra i sindaci dell’area interessata e a costo zero. “Il punto, sostiene la Cgil, è mettere tutto il territorio regionale nelle condizioni di massimizzare le economie territoriali e di gestire al livello territoriale le risorse comunitarie sotto la regia della regione”. Secondo il progetto della Cgil alle città metropolitane e alle aree vaste vanno anche decentrate funzioni e competenze per ora svolte dalla regione con scarsi risultati”. Si legge ancora nella proposta “La riforma delle province è il passaggio istituzionale più importante dopo lo Statuto ela Regione non può permettersi di dare buca non varando nei tempi richiesti un progetto valido, cosa che porterebbe alle elezioni per il rinnovo dei Consigli provinciali. Si tratterebbe di una sconfitta inammissibile per tutta la politica”. “C’è stata piena condivisione sulla proposta, dicono dopo Mimma Argurio, segretaria regionale Cgil e Giuseppe Citarrella, responsabile del centro studi del sindacato, e sul fatto che si tratti della riforma più importante dopo la scrittura dello Statuto, da cui dipenderà il futuro della regione”.
Quotidiano online del lavoro e delle relazioni industriali
Direttore responsabile: Massimo Mascini
Vicedirettrice: Nunzia Penelope
Comitato dei Garanti: Mimmo Carrieri,
Innocenzo Cipolletta, Irene Tinagli, Tiziano Treu