“L’ennesima occasione persa per dotare finalmente il paese di un Piano straordinario di prevenzione, a partire da una vera lotta all’illegalità, in cui molte lavoratrici e lavoratori ad oggi sono costretti”. Così la segretaria confederale della Cgil Francesca Re David, in merito all’incontro di oggi al Ministero del Lavoro per illustrare il decreto attuativo della ‘patente a crediti’.
Per la dirigente sindacale “così come proposta dal Ministero del Lavoro, (modalità di assegnazione, perdita e recupero dei ‘crediti’) continuiamo a denunciare la scarsa utilità della patente a crediti. La prima misura da prevedere per rendere efficace la patente è – sottolinea Re David – la qualificazione delle imprese all’ingresso, misura che invece non è prevista. Inoltre, continua ad essere limitata ai soli cantieri mobili, e gli effetti si vedranno solo fra anni”.
“Un sistema quello della patente a crediti troppo farraginoso – spiega la segretaria confederale – i punti partono da 30, ma possono arrivare a 100, facili da guadagnare, difficili da perdere. Ribadiamo che nel caso di infortuni gravi e di gravi inadempienze gli ispettori del lavoro devono sospendere la patente”. “Non siamo in presenza di nessun provvedimento generale, né tantomeno d’urgenza, come sarebbe invece necessario”, conclude Francesca Re David.
Un giudizio critico arriva anche dalla Uil, attraverso la segretaria confederale della Uil, Ivana Veronese, e il segretario nazionale della Feneal Uil, Stefano Costa, che parlano di “una patente a punti inutile che non farà chiudere nessuna impresa, anche quando questa contravvenisse gravemente a norme su salute e sicurezza sul lavoro”.
“Si riconoscono fino a 100 punti alle imprese, il che – hanno precisato Veronese e Costa – non porterà alla sospensione della patente, per decurtazione dei crediti, neanche in caso grave di strage di lavoratori e lavoratrici, come quelle per le quali ci si è tanto indignati e addolorati in questi ultimi mesi. Un cordoglio di cui davvero siamo stanchi, se non viene mai accompagnato dall’introduzione di misure realmente efficaci e non solo di facciata. Dovendo poi aspettare i tempi di una giustizia lenta, peraltro con i rischi che conosciamo rispetto alla prescrizione, la prima decurtazione dei crediti o la prima sospensione della patente la vedremo chissà quando”.
“Peraltro – hanno proseguito i due sindacalisti – il decreto attuativo mette su binari rigidi anche gli ispettori del lavoro per la sospensione dell’attività in caso di morti, infortuni gravi o misure di sicurezza inesistenti, a tutela esclusiva delle imprese. La montagna ha partorito un topolino, ma qui c’è in gioco la salute e la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori e qualcuno sembra non accorgersene. Questo provvedimento, che nasce dopo la strage avvenuta nel cantiere Esselunga di Firenze, non darà giustizia neanche a quelle vittime”.
“Il confronto strutturato, che abbiamo sempre chiesto alla ministra Calderone sul tema salute e sicurezza – hanno sottolineato Veronese e Costa – non si è mai avviato, nonostante i tanti tavoli promessi. Il confronto tecnico su questo decreto attuativo ha dimostrato che la volontà del governo resta quella di non disturbare l’azienda, ma di proteggerla a qualsiasi costo, anche sulla pelle di lavoratrici e lavoratori che continuano a morire, a infortunarsi gravemente, a contrarre malattie professionali”.
“Una ministra e un governo sordi, pochi provvedimenti pasticciati e nessun confronto vero. Noi – hanno concluso Veronese e Costa – continuiamo a chiedere che si cambi radicalmente passo”.
Più moderato il giudizio del segretario confederale della Cisl Giorgio Graziani e del segretario generale della Filca Cisl Enzo Pelle che parlano di “un incontro di natura tecnica quello che abbiamo avuto oggi al Ministero del Lavoro sul tema della Patente a Crediti su cui è previsto l’uscita del Decreto Ministeriale dopo la conversione in legge del DL 19/2024”.’
“Ci e’ stata illustrata l’ultima versione dell’articolato seppur non ancora nella stesura definitiva. Nel merito abbiamo apprezzato alcuni passi in avanti in relazione ad alcune nostre osservazioni poste nel precedente incontro. In particolare un ulteriore riconoscimento del ruolo dei Rappresentati dei Lavoratori alla Sicurezza (RLS e/o RLST) che sono stati inseriti tra i criteri qualificanti per aggiungere crediti per le imprese che insieme al medico competente permettono più di una visita all’anno. E’ prevista una comunicazione formale ai rappresentanti da parte dell’impresa all’atto del rilascio della patente (entro i dieci giorni successivi) su cui abbiamo ribadito la richiesta che questo avvenga almeno cinque giorni prima per poter aver correggere eventuali errori nell’autocertificazione dell’impresa stessa e quindi il rilascio erroneo della patente. Il punteggio massimo è rimasto troppo alto, anche se i 100 crediti sono difficilmente realizzabili. E’ prevista un’attenzione particolare anche alla qualificazione delle maestranze e alle esperienze del settore edile, anche dal punto di vista contrattuale. Permangono i nostri dubbi sui criteri legati alle azioni di recupero nel caso di superamento della soglia minima.
Il Ministero si è impegnato a fare sintesi della discussione tenendo conto delle nostre osservazioni, impegnandosi ad emanare il Decreto comunque nei prossimi giorni. Nel corso dell’incontro abbiamo anche chiesto che la Ministra Calderone acceleri la convocazione degli altri tavoli sul tema della sicurezza e in particolare sulle assunzioni di nuovi ispettori, su come affrontare le ondate di calore nei luoghi di lavoro, sull’utilizzo delle risorse dell’avanzo INAIL. Il confronto deve continuare serrato per costruire azioni concrete per fermare questa strage infinita”