“Il diritto di sciopero è un pilastro della nostra Costituzione, uno strumento attraverso cui le lavoratrici e i lavoratori, fallita la contrattazione, esprimono bisogni, disagi e avanzano rivendicazioni legittime. Una conquista di civiltà che va preservata con determinazione e trattata con rispetto quindi non può essere messa in discussione ogniqualvolta si effettua una protesta”. Lo dichiara il segretario generale della Fit-Cisl, Salvatore Pellecchia.
“Con il rischio di diventare monotoni, occorre ribadire che i problemi non si risolvono agendo sugli effetti – ovvero limitando sempre di più l’esercizio del diritto di sciopero – ma affrontando in maniera strutturale e risolutiva le cause che portano allo scontro. Serve un approccio sistemico, che metta al centro la prevenzione del conflitto attraverso l’instaurazione di politiche di relazioni sindacali e del lavoro efficienti ed efficaci, rinnovi contrattuali tempestivi che rispettino le modalità e i vincoli previsti dagli accordi interconfederali nonché una vera e radicata cultura del dialogo e della partecipazione.”
“Prima di dilettarsi nell’immaginare provvedimenti fortemente lesivi di previsioni costituzionali – prosegue il leader della Federazione dei trasporti cislina – sarebbe il caso di esaminare le relazioni annuali dell’ultimo quinquennio della Commissione di Garanzia sullo sciopero dalle quali si evincono in maniera chiara anche le ragioni alla base delle vertenze. Spesso, come si è recentemente verificato in occasione del rinnovo del Ccnl Trasporto Aereo – Parte specifica Gestori Aeroportuali che la FIT-CISL non ha sottoscritto perché le parti datoriali non hanno voluto adempiere alle previsioni dell’Accordo interconfederale in materia di durata dei contratti, sono i comportamenti delle aziende a far detonare il conflitto in cambio di un risparmio economico aziendale trascurabile ma significativamente dannoso per le lavoratrici e i lavoratori che quotidianamente ci mettono l’anima per far funzionare il sistema trasporti e offrire agli utenti un servizio dignitoso spesso rischiando anche la vita. Una condizione inaccettabile”.
“La coesione sociale – afferma Pellecchia – si costruisce ascoltando e dando risposte concrete alle istanze del mondo del lavoro, non comprimendo la voce i diritti di chi quelle istanze le rappresenta. Solo un confronto serio, rispettoso e partecipato può garantire soluzioni durature nel rispetto della Costituzione e del ruolo delle parti sociali. Pertanto, considerata la delicatezza della materia, confidiamo in un abbassamento dei toni e in un approccio puntuale, concreto e celere che miri alla messa in campo di azioni propedeutiche alla prevenzione del conflitto collettivo”.
“Le scellerate dichiarazioni del Sottosegretario Claudio Durigon dimostrano ancora una volta la precisa volontà di questo governo di scardinare e reprimere un diritto fondamentale come quello di sciopero” così il segretario generale della Uiltrasporti Marco Verzari.
“Questo è l’ennesimo tentativo di limitare il diritto di sciopero utilizzando motivazioni quantomeno bizzarre e soprattutto strumentali. Oggi constatiamo la volontà di restringere gli scioperi durante non ben definite stagioni turistiche o introdurre l’obbligo di comunicare l’adesione individuale alla mobilitazione 24 ore prima; queste sono soltanto le ulteriori iniziative per limitare e scoraggiare l’affluenza alle manifestazioni di lavoratori e lavoratrici, reprimendo così l’effetto e non curando la causa”.
“Non è ammissibile – prosegue Verzari – che si tenti di giustificare con i consensi alle urne, la facoltà di intervenire per limitare diritti garantiti dalla Costituzione. Lo sciopero rappresenta l’ultimo e unico strumento di rivendicazione che hanno le lavoratrici e i lavoratori. Forse i capricci sindacali a cui fa riferimento il Sottosegretario Durigon sono quelli a cui era abituato a ricorrere nella sua carriera sindacale, non lo sono di certo le lotte e le rivendicazioni di organizzazioni sindacali, soprattutto quelle confederali, serie e interessate unicamente alla tutela delle lavoratrici e dei lavoratori”.
“Non possiamo accettare – Verzari – la continua, pretestuosa, interpretazione di alcuni soggetti politici delle norme oggi in atto, con l’intento esclusivo di limitare libertà fondamentali e siamo pronti sin da ora a dare battaglia contro qualsiasi provvedimento che restringa ancora il diritto di sciopero”.