E’ stata una assemblea “perfettamente legittima” quella convocata per oggi dalle Rsu della Soprintendenza Archeologica di Roma “per discutere delle gravi questioni e dei gravi disagi vissuti dai lavoratori in ordine alle problematiche che sono state poste all`ordine del giorno” e le polemiche scoppiate in occasione della prevista chiusura mattutina del Colosseo e di altri monumenti della zona archeologica romana sono “un attacco strumentale ai diritti dei lavoratori”. E’ la posizione espressa in una nota congiunta da Claudio Meloni, Giuliana Guidoni e Enzo Feliciani, rispettivamente segretari della Cgil Fp, Cisl Fp e Uil Pa, che ricordano come l’assemblea nulla abbia a “che vedere con precedenti iniziative che sono state riportate strumentalmente sui media, richiesta in data 11 settembre scorso e svolta nel pieno rispetto delle norme che regolano i servizi essenziali, preceduta da un comunicato stampa della stessa RSU che segnalava possibili disagi per i visitatori e giudicata perfettamente legittima dallo stesso Soprintendente Prosperetti nelle sue dichiarazioni riportate oggi da Repubblica”.
L`assemblea, “proprio per ridurre al minimo i disagi dei visitatori”, è stata calendarizzata ad inizio turno, ha comportato la chiusura per due ore e mezza al pubblico e alle 11 i cancelli sono stati regolarmente riaperti, proseguono i sindacati ricordando che “peraltro iniziative analoghe avvengono in tutti i paesi d`Europa, citiamo il caso dei lavoratori della National Gallery di Londra, in mobilitazione da diversi mesi contro la privatizzazione dei servizi, o i lavoratori della Tour Eiffel a Parigi, che l`anno scorso hanno chiuso per ben tre giorni il monumento più visitato di Francia senza che a nessuno degli esponenti politici o dei media di questi paesi sia venuto in mente di mettere in discussione i diritti fondamentali dei lavoratori”.
“In Italia no, l`espressione legittima e democratica di un diritto sancito dallo Costituzione viene messo pesantemente in discussione con dichiarazioni dello stesso Ministro Franceschini, che oggi paventa non si sa bene quali misure sui servizi essenziali, e dalla stesso Presidente della Commissione di Garanzia sugli scioperi – aggiungono i sindacati – il quale del tutto impropriamente interviene sulla questione a dispetto del ruolo di garanzia che dovrebbe esercitare”.
“Allo stesso Ministro ricordiamo – proseguono – che la tutela del nostro patrimonio culturale rientra già nella normativa sui servizi essenziali, stabilendo il limite tra l`esercizio di un diritto fondamentale dei lavoratori e le esigenze dei cittadini.
Nel caso di assemblea dei lavoratori peraltro la stessa normativa contrattuale prevede la formazione di presidi a tutela della integrità dei siti. Andare oltre questo limite significa mettere in discussione i diritti costituzionali e questo il Ministro dovrebbe saperlo”. “Infine noi ricordiamo – concludono i sindacati – che giusto qualche giorno fa abbiamo avviato le procedure di conciliazione propedeutiche alla dichiarazione di sciopero proprio per gli stessi motivi richiamati all`ordine del giorno dell`assemblea convocata dalla RSU romana e che certo il perseverare di questi attacchi gratuiti e strumentali ai lavoratori non aiuta la composizione del conflitto”.