Venerdì sera, in un’intervista per La7, il primo ministro Matteo Renzi aveva auspicato la necessità di superare tutte le sigle sindacali per andare verso un sindacato unico; dichiarazione che ha suscitato le reazioni negative di tutti i leader sindacali.
“La concezione del sindacato unico è tipica dei regimi totalitari – ha spiegato il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso – ed è concettualmente sbagliata perché presuppone che i diversi soggetti del mondo del lavoro siano ridotti a un pensiero unico che non è certo indice di modernità. Al contrario, il tema da affrontare è quello di un sindacato unitario”.
“L’ltalia non ha bisogno di un sindacato unico, -ha sostenuto il leader della Cisl, Annamaria Furlan-, ma di sindacati responsabili e riformatori, capaci, come ha fatto sempre la Cisl nella sua storia, di guidare le trasformazioni del paese con una linea partecipativa e non antagonistica, assumendosi le responsabilità con la politica di concertazione e con accordi sindacali innovativi a livello nazionale, territoriale ed aziendale”. “Questo è ciò di cui ha bisogno il nostro paese –conclude il segretario segretario, ricordando la firma, assieme di tutti i sindacati confederati e delle associazioni imprenditoriali, dell’accordo sulla rappresentanza che “regola in maniera chiara sia la validazione degli accordi sia la rappresentatività del sindacato, cosa che avviene già anche nel settore pubblico”.
“Partito della nazione, terzo Presidente del Consiglio non eletto, abolizione del voto nelle Provincie e in Senato, e chissà forse anche nelle Regioni, azzeramento delle opposizioni: sostenere la necessità di un sindacato unico viene quasi da sé per un decisionista come Matteo Renzi”, è stato invece il commento del segretario generale dell’Ugl, Francesco Paolo Capone, per il quale” seguendo il ragionamento del premier, che evidentemente sogna un Paese a sua immagine e somiglianza, si potrebbe arrivare persino a un partito unico, ad un telegiornale unico, ad un’agenzia di stampa unica, ad un quotidiano unico e così via”.