Il sindaco di Taranto, Stefano Ippazio, ha dichiarato di essere pronto a chiudere gli stabilimenti dell’Ilva qualora venissero confermati i dati sull’aumento delle malattie professionali dovute alle produzioni, lasciando così la parola al ministero della Salute.
Intanto la Corte d’assise di Taranto ha ammesso la Fiom come parte civile nel processo “Ambiente svenduto” sul disastro ambientale causato dall’Ilva. “La decisione della Corte è importante – dichiarano il segretario nazionale della Fiom, Rosario Rappa, e il segretario generale della Fiom di Taranto, Giuseppe Romano – perché riconosce il ruolo svolto dalla Fiom, a livello territoriale e nazionale, a tutela dei lavoratori in quanto soggetti danneggiati sul fronte ambientale e sanitario.”
I segretari precisano che sono oltre 500 i lavoratori che “grazie all’ufficio legale della Fiom, si sono costituite parte civile per i danni subiti a causa dell’inquinamento. Per la Fiom il diritto alla salute e ad un ambiente sostenibile sono questioni inalienabili dei cittadini e dei lavoratori, questi ultimi doppiamente danneggiati, che non possono essere scambiati neanche con il posto di lavoro.”