“È inaccettabile che Stellantis raggiunga i suoi obiettivi di volume esclusivamente fuori dai nostri confini, mentre le fabbriche italiane arrancano. È una vera e propria fuga dall’Italia che mette a rischio l’occupazione di centinaia di migliaia di lavoratrici e lavoratori”. È quanto ha dichiarato la segretaria confederale della Uil, Vera Buonomo.
“Il Marocco, grazie a Stellantis, sta emergendo come nuovo polo d’eccellenza del settore. Nel 2024, ha prodotto un milione di veicoli, triplicando la sua capacità produttiva locale e superando nettamente i nostri siti nazionali che, nello stesso anno – ha precisato Buonomo – hanno fermato la produzione a 475.000 unità, con un calo previsto, per il primo semestre del 2025, di oltre 221.000 auto e furgoni”.
“La situazione di Termoli, con la Gigafactory ferma e le lavoratrici e i lavoratori in solidarietà fino al 2026, è la prova lampante del fallimento delle politiche industriali attuali. È urgente, dunque – ha rimarcato Buonomo – la messa a punto, da parte del governo e dell’azienda, di un Piano Italia credibile e immediato. Servono nuovi modelli in tempi rapidi, non solo elettrici ma anche ibridi, incentivi concreti agli investimenti nei siti italiani e strumenti efficaci per rilanciare tutta la filiera e l’indotto automotive, spina dorsale della nostra economia”.
“Non possiamo più permettere che il settore auto italiano venga progressivamente svuotato. La posta in gioco – ha concluso Buonomo – è chiara: perdita di occupazione, continuo calo di produzione e il futuro industriale del Paese”.