La Fiom è il primo sindacato in Stellantis a Pomigliano e a Nola. Al voto dei primi giorni di aprile hanno partecipato 3902 lavoratrici e lavoratori, il 94,29% degli aventi diritto. La Fiom ha ottenuto 1387 voti, pari al 36,6%, la Fim 837 voti, pari al 21,75%, la Uilm 787 voti, pari al 20,45%, il Fismic 691 voti pari a 17,69% Uglm 157 voti pari al 4,8%. Gli RLS eletti sono: 3 della Fiom, 2 della Fim, 2 della Uilm, 1 del Fismic.
Per il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, “è un risultato straordinario. Voglio ringraziare personalmente uno ad uno le delegate e i delegati, le candidate e i candidati, i nostri iscritti e iscritte. E anche tutti le lavoratrici e i lavoratori che hanno scelto e hanno votato per la Fiom”.
Simone Marinelli, coordinatore automotive per la Fiom-Cgil nazionale, Mauro Cristiani, segretario generale Fiom-Cgil di Napoli e Mario Di Costanzo segretario della Fiom-Cgil di Napoli, commentano a loro volta: “Stellantis deve prendere atto del fatto che la Fiom è il primo sindacato e lo sarebbe anche se partecipasse alle elezioni delle RSA. L’esclusione della Fiom dall’elezione delle RSA dopo più di 12 anni e 3 rinnovi del Contratto Collettivo Specifico di Lavoro (CCSL) vede la Fiom crescere.”
“Il voto espresso alla Fiom è un chiaro segnale inviato all’azienda dalle lavoratrici e dai lavoratori sulle condizioni di lavoro, sull’organizzazione dei turni e delle giornate di lavoro (ormai è sistematico che l’azienda comanda i sabati di recupero, mentre in settimana utilizza la cassa integrazione), sulla salute e la sicurezza, sulle modalità di rientro e di impiego dei lavoratori dal sito di Nola a quello di Pomigliano, sulla soddisfazione delle lavoratrici e dei lavoratori per quanto riguarda il rinnovo del CCSL avvenuto pochi giorni prima delle elezioni per il rinnovo degli RLS: un contratto non votato dalle lavoratrici e dai lavoratori.”
“Con Stellantis ci attende un confronto serrato sul futuro occupazionale dello stabilimento di Pomigliano e di tutti gli altri siti. È necessario affrontare il tema della transazione ecologica senza mettere in discussione missioni produttive e mantenimento e crescita dei livelli occupazionali, garantendo investimenti e produzioni anche nelle aziende dell’indotto. Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy deve riprendere il confronto tra le parti sociali per far sì che il settore dell’automotive torni ad essere una grande opportunità di sviluppo sociale e industriale”.
E.G.