Stellantis conferma i propri obiettivi finanziari per il 2024 ed il piano per il ritorno sul capitale, con una distribuzione ai soci di almeno 7,7 miliardi di euro in dividendi e riacquisti di azioni proprie nel corso dell’anno. Il margine di Adjusted Operating Income è confermato “a due cifre e free cash flow industriale positivo”. Lo fa sapere la società in occasione del primo Investor Day di Stellantis, in agenda oggi ad Auburn Hills, Michigan. Nel pomeriggio europeo il CEO Carlos Tavares illustrerà i nove elementi strategici chiave che differenziano Stellantis, “sui quali – si legge in una nota – l’azienda sta facendo leva per liberare valore e affrontare lo sconvolgimento e la ridefinizione dell`industria globale dell`auto”.
“Nel settore auto è in corso un cambiamento epocale. Abbiamo caratteristiche e qualità che ci differenziano dagli altri gruppi auto e che ci permettono di affrontare il cambiamento. Saremo uno dei gruppi vincitori, se non il vincitore. Dobbiamo adattarci a una realtà che cambia molto velocemente e questo richiede flessibilità. Abbiamo una strategia agile e di lungo periodo. Abbiamo puntato sulle piattaforme multienergy che ci permettono di produrre auto con alimentazioni diverse sulla stessa linea e di adattare la produzione in base alla domanda”, ha aggiunto.
“Senza competitività sui costi, non potremmo affrontare la competizione cinese che sta dettando il passo grazie a un vantaggio competitivo sui costi del 30%. Per questo non possiamo porci dei limiti sul taglio dei costi. Ci sottoponiamo a sfide costanti per trovare nuove soluzione e nuove idee”.
“Nell’incontro di oggi tenutosi al Mimit con la partecipazione del ministro Urso purtroppo si confermano tutte le preoccupazioni che continuiamo a denunciare sulla situazione degli stabilimenti Stellantis in Italia”. Lo dichiara Maurizio Oreggia, coordinatore automotive per la Fiom-Cgil.
“Non sono emersi elementi di garanzia sul futuro dello storico sito produttivo di via Ciro Menotti di Modena – dice – dove fino a pochi mesi fa venivano prodotti i modelli Maserati. Altresì riteniamo grave quanto sta accadendo presso l’Innovation Lab Maserati di Modena, dove con la motivazione di una razionalizzazzione degli spazi, di fatto, si ridimensiona sia in termini di organico che di strutture, un importante sito di ricerca e sviluppo, fondamentale per il rilancio di un prestigioso marchio italiano che già vive un pesantissima crisi che per i lavoratori si traduce in un massiccio ricorso agli ammortizzatori sociali”.
Ammortizzatori, aggiunge, che “non risparmiano nemmeno i lavoratori della VM di Cento stante un piano quinquennale che non conosciamo e di cui apprendiamo l`estistenza soltanto oggi.
Ancora non è chiaro il futuro dello stabilimento di Cento, anche se Stellantis ha riconfermato la volontà di valutare eventuali interessamenti o partnership che ad oggi però non si stanno realizzando. La mancanza di un piano industriale di ampio respiro, dei necessari investimenti, unitamente ad una ormai chiara a tutti strategia aziendale di Stellantis volta al massimo profitto, stanno sempre più portando allo smantellamento di un intero settore strategico per il nostro Paese. Anche per queste ragioni rinnoviamo la richiesta alla presidente del Consiglio di convocare l’ad Carlos Tavares per avere risposte certe sulla produzione, sulla ricerca e sviluppo e sull`occupazione”.
Per Gianluca Ficco, segretario nazionale della Uilm, e Alberto Zanetti, segretario generale della Uilm di Modena, il piano elaborato da Stellantis per l`Italia “ha delle lacune sugli stabilimenti emiliani di Modena e di Cento, che chiediamo di colmare nell`auspicata intesa da raggiungere al tavolo automotive con il Governo. L`impegno espresso anche oggi da parte di Stellantis a dare continuità a tutti gli stabilimenti e a rilanciare il Marchio Maserati deve difatti concretizzarsi in nuove assegnazioni produttive e piani di riorganizzazione trasparenti. Confidiamo che ciò possa avvenire in stretta collaborazione con il Governo e con la Regione Emilia-Romagna”.