L’Elettrodomestico, un settore che in Italia è stato tra i primi nel mondo, oggi è colpito da una profonda crisi, come testimonia anche il caso dello stabilimento None di Indesit sul quale proprio ieri, al ministero dello Sviluppo economico, si è siglato un accordo per la riorganizzazione e la tutela di circa 400 dipendenti. Anna Trovò, segretaria nazionale Fim Cisl, in un’intervista rilasciata a Rai3 a “FuoriTG”, nella puntata tutta dedicata alla crisi “nascosta” del settore dell’elettrodomestico in Italia, ha snocciolato i dati su uno dei settori industriali in cui l’Italia negli anni del boom economico deteneva più del 50% della produzione mondiale. Oggi il settore è in pesante crisi, dei circa 300 mila dipendenti tra diretti e indotto, che lavoravano nel settore 10 anni fa, oggi ne rimangono 130 mila e i volumi produttivi si sono ridotti del 50%. Secondo Trovò, i motivi di questa pesantissima crisi sono molteplici, dalla crisi, alla contrazione dei consumi interni, all’aumento della competizione internazionale, ma pesa anche l’assenza di politiche industriali per lo sviluppo di questo settore in cui l’Italia era il fiore all’occhiello nel mondo e che invece, oggi è assediato dalle grandi multinazionali asiatiche ed europee. “Ieri – conclude la sindacalista – abbiamo firmato al Ministero dello sviluppo economico un’importante accordo alla Indesit di None (To) per il ricollocamento di circa 400 dipendenti, in quella sede abbiamo sollecitato l’apertura di un tavolo sul settore presso Il Ministero, il tavolo è stato accolto e la convocazione è prevista per il giorno 5 novembre, speriamo sia un primo passo per riaccendere l’attenzione su un settore, che è stato e potrà essere ancora, importante per l’industria e l’economia del Paese”. (FRN)
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