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Uil Scuola denuncia il caos supplenze

redazione
Settembre06/ 2021

Il caos supplenze non si arresta, un disastro annunciato: si devono ancora stipulare oltre 240mila contratti a tempo determinato per avviare al minimo la scuola.

Che il sistema online non abbia funzionato è evidente – la denuncia di Uil Scuola – dopo la pubblicazione degli esiti, nei diversi Uffici provinciali è infatti facile constatare numerosi errori: docenti nominati dalle GPS prima di quelli inseriti nelle GAE, diritti di riserva e di precedenza non rispettati.

Come se ciò non bastasse, prosegue una nota, centinaia di docenti specializzati sul sostegno si sono visti scavalcare, nell`attribuzione della scuola, dai docenti non specializzati, nominati dalle graduatorie incrociate che devono invece essere utilizzate solo in assenza di docenti specializzati.

Quando si affidano i diritti dei docenti a un algoritmo pieno di limiti e imprecisioni, il risultato non può che essere uno: sono proprio i diritti a venirne meno. Strumenti come la digitalizzazione non possono surrogare i fini, né tantomeno sostituire il pensiero.

La Uil Scuola ha apprezzato che l`Amministrazione abbia riconosciuto l`errore e cerchi un rimedio non replicando la classica narrativa del “va tutto bene”. Questa estate “abbiamo denunciato, inascoltati, la gravità della situazione, avendo appurato i numerosi errori già presenti nelle GPS per l`a.s. 20/21, e che dovevano essere sanati per tempo prima delle nuove supplenze. Così come avevamo denunciato l`esclusione di diversi docenti abilitati dagli elenchi aggiuntivi”, ha aggiunto la Uil Scuola, “In ogni incontro al ministero abbiamo ribadito l`esigenza di avere i docenti in classe ai primi di settembre non potesse realizzarsi con la fretta e con un processo telematico che andava testato. La tecnologia non può e non deve invadere il campo dei diritti del personale. Ora serve mettere in moto ogni azione concordata per far partire l`anno scolastico. Cogliere l`ammissione di errore dell`amministrazione potrebbe essere il segnale di nuove e vere relazioni sindacali, utili a fare partire la scuola nella sua dimensione di comunità educante che ha bisogno del supporto di tutti e non solo di alcuni, per quanto altamente digitalizzati. Tutte ragioni che ci hanno spinto a richiedere su questi temi un incontro urgente col ministero”.

TN

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