Dopo un percorso durato due anni, la Uilca ritiene che sia “necessario portare a definizione la riforma del Credito Cooperativo, condivisa e sostenuta dall’intera categoria”. Lo sottolinea un comunicato stampa.
“Nonostante le molte perplessità che abbiamo rappresentato, sin dall’emanazione della Legge di riforma, in merito ai rischi di frammentazione dell’intero sistema, fermare oggi questo processo, seppure con la costituzione di più di una capogruppo, sarebbe deleterio per tutte le banche di credito cooperativo”, affermano in unaq dichiarazione congiunta il segretario nazionale Giuseppe Del Vecchio e il segretario generale Massimo Masi.
“In questo senso – proseguono – condividiamo quanto affermato dal Governatore della Banca d’Italia durante l’intervento all’assemblea annuale 2018 dell`Abi: ‘La riforma permette di mettere a fattor comune le migliori prassi gestionali e di accentrare importanti funzioni di controllo e di produzione, generando sinergie di costo e di ricavo di cui i singoli membri si avvantaggiano pur mantenendo una ridotta scala dimensionale.
Mediante l’accentramento delle funzioni “trasversali”, le Bcc possono concentrarsi a specializzarsi nel rapporto con il territorio, con benefici per le economie e la clientela di riferimento’. A cosa serve, allora, avviare una iniziativa di rinvio dell’attuazione della riforma, che è già in stato avanzato, senza alcuna motivazione se non quella meramente politica?”.
La Uilca ritiene, inoltre, “del tutto svantaggioso che dapprima un governo proceda per riformare e poi quello successivo metta radicalmente in discussione lo stesso procedimento, già in fase di attuazione. Tale approccio rischia solo di generare destabilizzazione e preoccupazione, anche sul fronte della tenuta occupazionale. Sarebbe più utile e ragionevole, se necessario, pensare a degli aggiustamenti, senza per questo stravolgere quanto già fatto o ricorrendo a inutili moratorie di rinvio della Legge di riforma”.
“Le lavoratrici e i lavoratori delle Banche di credito cooperativo – concludono i segretari della Uilca – necessitano di certezze e non di continui rinvii. Il rinnovo della contrattazione collettiva non può prescindere da un nuovo e stabile assetto organizzativo del sistema”.