Torna alla ribalta il problema del non sempre facile incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro nel settore privato. Secondo un’analisi condotta da Unioncamere in collaborazione con il ministero del Lavoro, nel primo trimestre del 2017 un’assunzione su cinque tra quelle che le imprese hanno in programma può comportare qualche difficoltà a reperire il personale adeguato.
E, per due candidati su tre, requisito fondamentale è poter vantare una esperienza lavorativa precedente.
Le maggiori difficoltà di reperimento riguardano le professioni specialistiche (40%), quelle tecniche (quasi il 30% del totale) e gli operai specializzati (25%). Al top di questa graduatoria si trovano gli ingegneri, architetti e figure assimilate, difficili da reperire nel 56% dei casi. Seguono i dirigenti (53%), gli specialisti in scienze fisiche e naturali (49%), gli specialisti della salute (46%) e gli specialisti in scienze economiche e gestionali di impresa (41%).
Per quanto riguarda la difficoltà di reperimento, ai primi tre posti figurano tre regioni del Nord Est: Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige e Veneto. Agli ultimi posti si posizionano invece cinque regioni meridionali (Puglia, Sardegna, Molise, Sicilia e Campania).
Il livello di istruzione maggiormente richiesto per le assunzioni previste nel primo trimestre 2017 è quello di scuola media superiore (41% del totale). La quota dei laureati raggiunge il 17%, un punto in più delle qualifiche professionali. Per il restante 26% delle assunzioni non è stata indicata alcuna formazione specifica.
Il 54% delle assunzioni che le imprese intendono fare nel I trimestre sarà effettuato nelle regioni settentrionali (29% nel Nord Ovest, 25% nel Nord Est) e il 46% nel Centro-Sud (18% nel Centro, 28% nel Sud e Isole). Va sempre alle “piccole” imprese la medaglia d’oro per numero di assunzioni previste: a loro si dovranno quasi i due terzi del totale, mentre il 13% si concentrerà nelle “medie” ed il 23% nelle “grandi”.
Sull’aumento della difficoltà di reperimento del trimestre in corso incide soprattutto il consistente numero di assunzioni di profili qualificati, che rappresentano il 22% del totale delle assunzioni programmate (erano il 17% nel 2016). In questo ambito, spicca la richiesta di tecnici, ai quali le imprese destinano il 15% delle assunzioni in programma tra gennaio e marzo.
La domanda di figure intermedie riguarda invece il 40% delle assunzioni previste (15% per i profili impiegatizi e 25% per quelli del commercio e dei servizi). La richiesta di profili operai interessa inoltre il 24% delle assunzioni, mentre quella riguardante il personale non qualificato è del 13%.
Come per le difficoltà di reperimento, anche la richiesta di esperienza, determinante per il 66% delle assunzioni, presenta una graduatoria crescente con l’aumentare del livello professionale richiesto: dal 50% per le figure non qualificate si passa progressivamente al 95% per quelle dirigenziali.
Quote molto elevate, attorno al 76-77% del totale, vengono indicate dalle imprese delle costruzioni, dei servizi dei media e della comunicazione e dei servizi turistici e della ristorazione.
Proprio la rilevanza che le imprese attribuiscono al fattore esperienza evidenzia quanto sia importante acquisire già nel percorso formativo pratica diretta del contesto d’impresa. Un aspetto, questo, sul quale la riforma della scuola interviene introducendo in maniera strutturale negli istituti tecnici e nei licei periodi di alternanza tra scuola e lavoro.