Massimo Battaglia e Giuseppe Carbone, segretari generali, rispettivamente, di Confsal-UNSA (funzioni centrali) e di FIALS-Confsal (sanità), hanno depositato oggi presso il tribunale di Catania – insieme a 800 lavoratori iscritti ai due sindacati -, l’annunciato ricorso contro la Flat Tax. Hanno agito, attraverso il proprio legale, l’avvocato Cristina Capodicasa.
“Riteniamo incostituzionale questa norma che di fatto premia chi dichiara fino a 65.000 euro l’anno, consentendogli di usufruire di un’aliquota fiscale agevolata del 15% di tasse, mentre i lavoratori dipendenti continuano a dover pagare dal 24 al 38% di tasse” dichiarano i due segretari generali.
“I lavoratori dello Stato e delle aziende sanitarie sono stanchi di essere un bancomat da cui si attinge per fare cassa e per risparmiare. Per questo, abbiamo chiesto al giudice di Catania di eccepire l’incostituzionalità della norma rimettendo gli atti alla Corte Costituzionale per tutelare i principi di progressività dell’imposizione fiscale e della parità di trattamento tra i cittadini”.
“Mentre il governo pensa a spendere soldi pubblici nei modi più disparati”, concludono Battaglia e Carbone, “i lavoratori pubblici sono, per un verso, dimenticati (niente rinnovi dei contratti all’orizzonte) e, per l’altro, colpiti da un insieme di tasse nazionali e locali che aggredisce l’effettivo potere di acquisto delle famiglie”.
Battaglia e Carbone, infine, annunciano: “Non ci fermeremo qui. Siamo pronti a prossime iniziative a tutela dei lavoratori.
TN