Valery Giscard d’Estaing ha svelato a Bruxelles la prima bozza della futura Costituzione Ue, il Trattato della Grande Europa allargata che il governo italiano vorrebbe firmare a Roma alla fine del 2003.
Per il momento è poco più di uno schizzo, una ‘mappa’ che fissa alcuni confini basilari entro i quali indirizzare il dibattito della Convenzione Ue nei prossimi mesi: ma nonostante sia preliminare e soggetto a modifiche, il documento rappresenta la prima vera sintesi di 8 mesi di lavoro dell’Assemblea che deve ridisegnare le istituzioni europee.
L’ex-presidente francese – dopo aver steso nelle scorse settimane un velo quasi impenetrabile di riservatezza sul testo – ne ha fatto trovare una copia sul banco di ciascuno dei 105 membri dell’organismo creato nel dicembre 2001 a Laeken: “La Convenzione avanza – ha esordito – ed oggi segna una tappa significativa”. Lo ‘scheletro’ definito dal presidium della Convenzione – 18 pagine in tutto – disegna un ‘testo unicò suddiviso in tre parti in cui sarebbero consolidati tutti i Trattati esistenti. La prima – più dettagliata delle altre e strutturata in 46 articoli – rappresenta la vera e propria architettura “costituzionale” della nuova Unione. La seconda è dedicata alle politiche ed alla loro attuazione. La terza disciplina le procedure di ratifica e revisione del Trattato.
Giscard propone, all’articolo 1 del suo documento, quattro nomi per l’Europa del futuro: i tradizionali ‘Comunità europea’ ed ‘Unione europea’ e le novità ‘Europa unita’ (che il presidente della Convenzione preferisce) e ‘Stati Uniti d’Europa’, destinato ad avere poco successo in paesi come il Regno Unito. Il primo blocco della Costituzione sarà anche il più controverso. Oltre ad incorporare la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione (o un esplicito richiamo ad essa), definirà le competenze esclusive dell’Unione, quelle condivise con gli stati nazionali e le aree in cui i paesi membri manterranno le proprie prerogative.
Giscard prefigura che ciascun cittadino abbia una doppia cittadinanza, nazionale ed europea. Fra le innovazioni spicca la creazione di un Congresso dei Popoli d’Europa, una Camera aggiuntiva formata da rappresentanti dei Parlamenti nazionali e del Parlamento europeo che non avrebbe funzioni legislative ma di direzione strategica. Il progetto di Costituzione ‘sfiora’ appena il delicato tema di un Presidente del Consiglio Europeo, una figura che soppianterebbe la presidenza di turno semestrale per un mandato più lungo. È una riforma appoggiata da paesi come Francia, Regno Unito e Spagna ma avversata dai ‘piccoli’, che temono lo strapotere dei ‘grandi’: la sua inclusione nella bozza è però già un segnale. Un’altra novità è la sezione dedicata alla ‘vita democratica dell’Unione’, che prevede fra l’altro una procedura uniforme in tutti gli stati membri per le elezioni del parlamento europeo. Giscard ha inserito nel suo testo, all’articolo 46, anche il “diritto di recesso” per un paese che non voglia più far parte dell’Unione.
Le proposte dei sindacati europei per la Convenzione europea in documentazione

























