Il 20 ottobre è la data prevista per il nuovo confronto fissato al MIMIT tra il FondoPAG, Istituzioni e i sindacati Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil per la vertenza delle lavoratrici e dei lavoratori della Nerviano Medical Sciences. In questi venti giorni di attesa per il nuovo round, i sindacati programmeranno iniziative di mobilitazione sia a livello territoriale che nazionale, giudicando l’esito dell’incontro di ieri sera ‘’del tutto insoddisfacente’’.
Le organizzazioni sindacali, nel corso del vertice al Mimit, hanno chiesto il ritiro dei licenziamenti e stigmatizzato l’atteggiamento meramente ‘’economico’’ dell’azienda: “Sentire il management del Fondo parlare solo di numeri, bilanci e ritorni economici è inaccettabile per un gruppo che fa ricerca medico oncologica- affermano- È un errore ritenere questa materia uguale a qualsiasi altra attività industriale, considerando il valore che ha la cura farmaceutica nella comunità. Non si rispettano quelle lavoratrici e quei lavoratori dalla grande professionalità, che con il loro impegno hanno contribuito all’avanzamento nella ricerca sui farmaci antitumorali. Ricordiamo che ci vogliono anni per portare a termine il percorso di sviluppo di un farmaco. Questo non è compatibile con logiche economiche di ritorni in tempi brevi, avanzate dal management del Gruppo”.
“La ricerca in Italia va preservata – proseguono le tre sigle sindacali-, gli ambiti, come quello degli studi per la cura del cancro, richiedono attenzione e tempo che questo management non sta consentendo ed è per questo necessario dichiarare il sito industriale di Nerviano di interesse nazionale. È, inoltre, necessario individuare soluzioni alternative a quelle presentate dal Gruppo che, se non interessato a proseguire, ha il dovere di cedere a terzi per garantire la sopravvivenza di una realtà essenziale per la salute pubblica, per questo abbiamo chiesto al Ministero di provare a individuare soggetti interessati all’acquisizione di queste attività. In questa fase resta centrale anche il ruolo delle istituzioni a cui abbiamo chiesto di impegnarsi per individuare percorsi utili a garantire la continuità e la salvaguardia del centro di ricerca”.