Via libera delle commissioni Affari costituzionali e Attività produttive all’emendamento sulla scuola, da inserire nel decreto legge sviluppo. Hanno votato in favore della proposta di modifica, che riscrive l’articolo 50 del provvedimento, tutti i gruppi tranne la Lega. Il provvedimento è passato il commissione Bilancio per il giudizio sulle coperture.
Nel testo votato dalle commissioni si conferma l’intesa raggiunta sulla scuola nelle lunghe riunioni tra governo e maggioranza che si sono svolte tra ieri sera e questa mattina: viene confermato l’organico attuale ma salta il riferimento numerico dei 10mila nuovi posti.
Dal 2013 il Lotto, così come altri giochi, potranno finanziare la scuola. Lo prevede la nuova
versione dell’emendamento: “Il ministero dell’Economia e delle finanze – amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato – si legge nel testo dell’emendamento – entro 180 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, con riferimento ai rapporti negoziali in essere alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto verifica la possibilità di emanare misure in materia di giochi pubblici utili al fine di assicurare maggiori entrate” in analogia con quanto già previsto per il finanziamento dei Beni culturali. “A decorrere dall’anno 2013 le eventuali maggiori entrate sono riassegnate allo Stato per essere destinate alle finalità di cui al presente articolo”.
“Non c’è alcuna stabilizzazione dei precari”, ha detto Maria Stella Gelmini, arrivando nelle commissioni Affari costituzionali e Attività produttive della Camera, dopo la riformulazione ulteriore dell’emendamento sul comparto scuola. L’ex ministro dell’Istruzione spiega che per quanto riguarda l’organico “ogni tre anni verrà calcolato il fabbisogno” di docenti e personale amministrativo “sulla base della popolazione scolastica”. In pratica ci sarà una rivalutazione periodica dell’organico in base all’effettivo numero degli studenti. Per quanto riguarda i fondi con cui si finanzieranno le nuove norme, Gelmini spiega: “Il fondo per il merito e la qualità in capo al Miur verrà reso permanente”.