Mario Dellacqua
La prefazione l’ha scritta Pierre Carniti e l’ha intitolata ‘Un mite giacobino’. Definizione che sintetizza in due parole la natura dell’uomo e del sindacalista – elementi inseparabili della stessa figura – Luigi Macario, di cui Mario Dellacqua ha scritto la biografia. E chi altri se non Carniti, figura a sua volta profondamente legata a Macario nella concezione del sindacato e nella direzione della Cisl, poteva firmare la prefazione a questo libro, che del grande sindacalista cislino ripercorre l’intero arco dell’esistenza e dell’esperienza? La successione dei capitoli prende, per così dire, per mano, la vita di Macario e la conduce dalla ‘gioventù infame’ (è il titolo del secondo capitolo) alla conclusione. Il libro disegna nel vivo dei fatti l’identità di un protagonista della storia sindacale italiana dal dopoguerra alla fine degli anni ’70, di un sindacalista che, contrattando ‘anche con il diavolo’ come amava dire, portò il movimento sindacale a dialogare alla pari con tutti, con gli industriali, i Governi, l’universo della politica, i cardinali, gli intellettuali, i poteri pubblici. Chiudono il volume due testimonianze di Giorgio Benvenuto e Bruno Trentin.