Con il ritiro seminariale di Gubbio dell’8 e 9 settembre, la Cgil ha aperto ufficialmente il percorso congressuale che si concludera’ all’inizio di aprile con le assise generali. Nel corso del dibattito, che ha coinvolto per due giorni l’intero gruppo dirigente, e’ stato definito l’impianto generale del documento congressuale della maggioranza. Non e’ stato pero’ sciolto il nodo di fondo, e cioe’ se si trattera’ di un congresso unitario o se vi sara’, come e’ stato spesso stato ventilato negli ultimi mesi, un documento alternativo. I due principali protagonisti dell’eventuale mozione di opposizione, Carlo Podda, segretario generale della Funzione Pubblica, e il collega della Fiom Gianni Rinaldini, nei loro attesi interventi non hanno esplicitato le proprie intenzioni al riguardo; ne’ sarebbero emerse distanze di merito sostanziali rispetto ai contenuti congressuali indicati a grandi linee nella relazione di Guglielmo Epifani che ha aperto il seminario. Rinaldini, a quanto riferiscono alcuni dei partecipanti al seminario di Gubbio, si sarebbe limitato a precisare che un eventuale congresso su mozioni contrapposte non sarebbe un grave problema, ma semplicemente un esercizio di democrazia. Tuttavia, secondo alcune fonti, il capo della Fiom sarebbe gia’ al lavoro per scrivere la famosa mozione; e del resto, alcune parole chiave ritornate spesso nell’intervento di Podda (a partire da ‘’discontinuita”) lascerebbero intuire la possibilita’ di un congresso alquanto combattuto. A una eventuale mozione di opposizione firmata Podda-Rinaldini potrebbero infatti unirsi anche alcuni membri della segreteria confederale come Nicoletta Rocchi e Fabrizio Solari. I movimenti congressuali, vale la pena di ricordarlo, si legano alla corsa per la successione a Epifani, il cui mandato scade nel settembre 2010. Una partita ancora piuttosto aperta, che vede in campo molti aspiranti candidati. In questa chiave si potrebbe leggere anche l’eventuale ingresso di Gianni Rinaldini nel vertice confederale. Lo scorso anno il leader della Fiom aveva rifiutato una proposta in questo senso; tuttavia, non e’ da escludere che possa cambiare idea: sia perche’ in scadenza il suo mandato alla guida dei metalmeccanici, sia in quanto la sua presenza nel vertice confederale potrebbe dare rappresentanza all’area di opposizione interna, garantendo la ricomposizione delle varie ‘’anime” della sinistra cigiellina.
In attesa di sciogliere i nodi politici, dalla prossima settimana si metteranno al lavoro le commissioni congressuale. Il primo appuntamento e’ per il 17 settembre, in Cgil. L’intenzione e’ di ultimare la stesura delle tesi congressuali entro un paio di mesi, e da fine novembre avviare le assemblee. Rispetto alla tradizione, questa volta il testo base del congresso dovrebbe essere molto snello, basato su pochi punti chiave, sui quali la Cgil avanzera’ precise proposte.
I capitoli principali riguarderanno:
1)l’analisi della crisi e la strategia per uscirne;
2) l’indicazione di un modello sociale, economico e di politica industriale per un progetto-paese da realizzare nei prossimi anni;
3) la riconquista della contrattazione come ‘core business’ del sindacato;
4) una articolata proposta sulle pensioni, elaborata guardando alle nuove generazioni e basata su una correzione del metodo contributivo;
5) una proposta di riforma degli ammortizzatori sociali;
6) una proposta alternativa al dibattito sul contratto unico (non apprezzato dalla Cgil) per favorire l’ingresso dei giovani sul mercato del lavoro;
7) l’affermazione della necessita’ di ricercare, assieme a Cisl e Uil, nuove strade per rilanciare all’unita’ sindacale.
Nunzia Penelope
11 settembre 2009


























