Divergenze di linea affiorano in Confindustria su un tema delicatissimo come quello del credito. I rapporti tra banche e imprese conoscono da sempre momenti di tensione, ma non c’e’ dubbio che questi si siano particolarmente acuiti in seguito alla crisi finanziaria mondiale. Da mesi, infatti, la Confindustria non si stanca di strigliare le banche, chiedendo che aprano i cordoni della borsa per finanziare le imprese meritevoli, in modo da aiutarle ad uscire dalla recessione.
Per questo ha destato notevole sorpresa che nel corso del Convegno di Santa Margherita, venerdi e sabato scorso, la presidente dei Giovani, Federica Guidi, abbia sostanzialmente preso la difesa degli istituti di credito, dicendo no alla ‘’lotta di classe tra banche e imprese”. Le banche, ha sostenuto la Guidi, ‘’sono imprese come le altre”, che fanno il loro mestiere e che, come tutte le imprese, ‘’hanno la necessita’ di fare bilancio”; dunque, anche le prudenze nell’allargare i cordoni della borsa rientrano in questo ambito. Non solo: la presidente dei Giovani ha anche avvertito che nel disegnare il quadro delle regole future, cui dovranno attenersi banche e finanza, non e’ il caso di eccedere in lacci e laccioli, a rischio di ‘’imbrigliare eccessivamente” quelli che, alla fine, devono restare soggetti del libero mercato.
La tesi della Guidi, tuttavia, non e’ evidentemente condivisa da Emma Marcegaglia. Nel discorso di chiusura dei lavori di Santa Margherita la presidente di Confindustria ha infatti replicato alla first lady dei Giovani ricordando che le banche stanno di fatto tenendo per il collo le imprese e che ‘’molte di loro rischiano di morire”: soffocate, per l’appunto, dalla mancanza di credito. ‘’La nostra priorita’ e’ dunque continuare a fare pressing sugli istituti bancari -ha concluso- perche’ consentano alle imprese di sopravvivere e crescere”. Peraltro, non si tratta di una novita’: Marcegaglia non lascia passare occasione pubblica senza ribadire la necessita’ di richiamare le banche a fare, appunto, ‘’il loro mestiere, che e’ quello di fornire sostegno alle imprese, e non solo finanziare castelli di sabbia”. Anche una parte importante della sua relazione all’assemblea annuale del 21 maggio scorso era centrata sullo stesso tema. Dunque, tanto piu’ sorprendente ( e inspiegabile, almeno per ora) risulta lo scarto di linea della Guidi.
Nunzia Penelope
15 giugno 2009


























