Le associazioni professionali, i sindacati di mestiere, sono spesso una turbativa nelle vertenze contrattuali. Non sempre ovviamente, ma quando le professionalità di diverse categorie di lavoratori si intrecciano, possono portare delle difficoltà aggiuntive, spesso anche gravi. Lo afferma Marco Marazza, giuslavorista, che ha seguito in prima persona tutta la vertenza Alitalia e si è trovato a fronteggiare la visione spesso limitata agli interessi dei propri associati di questi sindacati.
Marazza, che giudizio esprime sulle associazioni professionali?
Un giudizio non troppo positivo. Perché questi sindacati di mestiere tendono a rappresentare esclusivamente gli interessi dei propri associati, contrapposti per lo più agli interessi generali.
Sarebbe meglio che non ci fossero?
Non dico questo. Questi sindacati nascono su specifiche professionalità, anche molto elevate, e quindi la loro esistenza ha un senso preciso. Il punto è però quello, che sono troppo attenti solo agli interessi particolari e troppo poco a quelli generali della collettività.
Questo vizia le trattative contrattuali?
Può viziarle, soprattutto quando si trattano interessi compositi, di diverse categorie. Alla fine per loro conta solo l’interesse dei propri rappresentati, della loro categoria, senza che gli interessi di tutti gli altri abbiano un giusto peso. Questo può creare, crea difficoltà aggiuntive che è difficile appianare.
Non è sempre così però. E’ bene distinguere i diversi casi?
Distinguere è sempre azione meritoria. Faccio il caso dei quadri e dei dirigenti. Anche loro sono portatori di interessi diversi da quelli degli altri lavoratori, ma in linea di massima le differenze sono così forti, non si creano problemi di interferenza. In altri casi ancora, penso ai ferrovieri e ai medici, pur trattando dei loro casi assieme a quelli di altre categorie di lavoratori non è difficile trovare una soluzione intermedia. In altri casi invece la composizione degli interessi è davvero difficile, proprio perché gli interessi delle diverse categorie di lavoratori sono intrecciate.
Nella vertenza Alitalia queste differenze di posizione hanno pesato negativamente?
Si è sentita questa differenza di impostazione. Come metodo, tecnica negoziale, per tenere aperto il confronto con tutte le rappresentanze, e nella sostanza perché chi difendeva interessi particolari ha tenuto un atteggiamento molto esclusivo
I sindacati confederali si comportano in maniera tutta diversa, attenti agli interessi generali, ma la pubblica opinione poco se ne accorge.
Mai come in questa vertenza Alitalia è stata utile la presenza dei sindacati confederali, capaci di raccordare tutti gli interessi particolari in una visione più generale. Il sindacato confederale è vitale per le trattative, perché non perde di vista l’interesse generale.
Perché non è avvertita fino in fondo questa differenza?
Forse perché anche i sindacati confederali hanno compiuto degli errori in questi ultimi anni.
Quali errori hanno fatto?
Sono stati troppo attenti forse agli interessi di alcuni lavoratori, i più deboli, operai e impiegati, e hanno trascurato forse le esigenze di chi non ha un posto di lavoro.
1 ottobre 2008
Massimo Mascini


























