di Stefania Plini – Relazioni industriali Eni
Si è tenuto a Budapest l’incontro annuale del Comitato aziendale europeo (Cae) dell’Eni. La sede è stata scelta per la presenza multibusiness dell’Eni. Nella società Tigaz della divisione Gas&Power lavorano circa 1800 dipendenti. In Agip Ungheria (Divisione Refining&Marketing) l’occupazione Eni supera di poco le 100 unità con un trend crescente dovuto a nuove acquisizioni in Repubblica Ceca, Slovacchia e nella stessa Ungheria. La chimica di Polimeri Europa conta, infine, circa 135 dipendenti.
Nel corso dell’incontro sono state presentate le principali attività operative locali e, successivamente, le evoluzioni delle attività e dei progetti Eni su scala globale con riferimento all’attuazione delle linee generali del Piano Strategico 2007-2010.
E’ stata sottoscritta da Eni e dalle organizzazioni sindacali Filcem, Femca, Uilcem ed Emcef la proroga dell’accordo sul Comitato aziendale europeo per un ulteriore triennio. L’impianto dell’accordo è rimasto fondamentalmente lo stesso, con una conferma degli orientamenti ormai consolidati in materia di relazioni industriali e di dialogo sociale a livello internazionale. Tra i più rilevanti aggiornamenti dell’accordo va tuttavia rilevato l’aumento dei seggi assegnati ai delegati stranieri del Cae, introdotto in ragione dell’aumento del numero di Paesi entrati a far parte dell’Unione Europea e anche con la finalità di rappresentare più fedelmente il mutamento della composizione occupazionale di Eni, il cui personale estero, a livello mondiale, ha ormai superato il 50% del totale degli occupati. Attualmente, il nuovo Cae risulta equamente ripartito tra Italia e estero, con 15 seggi assegnati ai lavoratori italiani e 15 ai lavoratori stranieri. Restano confermati, inoltre, i ruoli assegnati alle organizzazioni sindacali.
Per la distribuzione dei seggi è stata sottolineata nell’accordo l’importanza di tendere a realizzare la rappresentanza delle diverse posizioni/livelli professionali e l’equilibrio di genere. Anche sulle tematiche relative all’informazione e alla consultazione è stato introdotto qualche aggiornamento, in termini di rafforzamento dei principi relativi: informazione/consultazione in tempo utile, continuità dell’informativa nel corso dell’anno, maggiori agibilità per i delegati Cae.
Nel corso dell’incontro sono stati inoltre presentati i primi risultati di un’indagine sul benessere organizzativo realizzata in ambito Cae (la Norvegia non è nella UE ma fa parte dello spazio economico europeo) nella sede norvegese della divisione Exploration&Production (Eni Norge). Questo progetto rappresenta una delle prime iniziative relative al benessere e alla soddisfazione dei dipendenti, anche in linea con gli impegni Eni in materia di sostenibilità.
Il progetto è stato sviluppato e realizzato secondo il modello multidimensionale di salute organizzativa dell’Università “La Sapienza” di Roma, facoltà di Psicologia 2, Osservatorio italiano sulla salute organizzativa, che prende in considerazione una serie di dimensioni e variabili relative a:
• Comfort dell’ambiente di lavoro
• Chiarezza degli obiettivi organizzativi
• Valorizzazione delle competenze
• Ascolto attivo
• Disponibilità delle informazioni
• Relazioni interpersonali
• Scorrevolezza operativa
• Percezione dello stress
• Carico di lavoro
• Equità organizzativa
• Sicurezza lavorativa
• Gestione della conflittualità
• Innovazione
• Senso di utilità sociale
Dalle risposte ai questionari raccolte, Eni Norge appare un’organizzazione percepita come capace di porre obiettivi chiari, di supportare l’azione verso gli obiettivi, di decidere con rapidità e assicurare scorrevolezza operativa. Nella società si registra un buon livello di benessere psicofisico: i dipendenti si dicono soddisfatti delle relazioni personali, del lavoro svolto, delle opportunità di formazione e sviluppo offerte, dei mezzi e risorse messi a disposizione per lo svolgimento del lavoro. L’azienda manifesta un’elevata attenzione alla protezione dai rischi professionali e alla salute dei dipendenti e l’ambiente fisico (una sede completamente rinnovata sulla base delle esigenze dei dipendenti ed in ottemperanza ai più avanzati principi ergonomici) è particolarmente apprezzato.
Si rileva un ambiente relazionale franco, comunicativo, con alti valori nella collaborazione tra colleghi e nell’impegno comune per raggiungere i risultati e per trovare soluzioni.
Esistono, anche in un contesto positivo come questo, delle criticità che sollecitano azioni di miglioramento: ad esempio, può essere migliorata l’azione di valorizzazione e sviluppo delle risorse, come anche il coinvolgimento e la partecipazione dei dipendenti nonché l’integrazione tra personale locale ed espatriati italiani. Un fattore di stress viene anche indicato nella diretta responsabilità dei risultati del proprio lavoro.
All’incontro Cae è stata anche presentata l’indagine di clima che Eni sta lanciando a livello globale e che risponde ad un preciso impegno assunto dalla società nell’ambito della sostenibilità.