Il commissario europeo per la politica regionale, Michel Barnier, non ha dubbi: non è realistico congelare il bilancio Ue all’1% del Pil europeo come proposto nella lettera inviata lunedì scorso al presidente della Commissione europea Romano Prodi da Germania, Francia, Gran Bretagna, Olanda, Austria e Svezia.
Per Barnier, che sta mettendo a punto il terzo e decisivo rapporto sulla politica di coesione nell’Europa allargata, “non è possibile fare la stessa cosa che in passato con un bilancio all’1% del Pil”. Certo, precisa, “dipende cosa si vuole mettere dentro, ma personalmente ritengo che con un bilancio limitato all’1% del Pil, non sia possibile andare avanti”.
Ad esempio, spiega il commissario «non rientrano nella dotazione di spesa attuale le priorità citate nelle lettera dei sei» (dalle politiche di sicurezza a quelle d’immigrazione, dalla ricerca all’aiuto allo sviluppo). Ciò non toglie – aggiunge – che per certe spese si possa fare una trasferimento della spesa pubblica dal livello nazionale al livello europeo.
– COESIONE NON È UNA VARIABILE CORREZIONE BILANCIO – Barnier mette in guardia: “Non penso – dice – che la politica di coesione possa essere una variabile di aggiustamento, considerando che gli stessi capi di stato e di governo hanno deciso che nel 2006 si spenderebbe per la coesione lo 0,42% del Pil Ue. E non posso immaginare – precisa – che nel gennaio 2007 si possa spendere meno rispetto alla fine del 2006”.
– LETTERA SEI PAESI HA AVUTO LUNGA GENESI – Rispondendo alle domande dei giornalisti sui tempi di preparazione della lettera, Barnier ha spiegato: “Mi risulta che la lettera abbia avuto una lunga genesi, ma non credo che sia stata dettata da aspetti congiunturali, nè dal patto di stabilità, nè dall’insuccesso temporaneo, passeggero, della Conferenza intergovernativa”.
Questa lettera “è stata resa pubblica lunedì come era previsto. I capi di stato che l’anno firmata speravano certamente di avere un accordo domenica al vertice Ue, e di fare la lettera dopo quell’accordo”.
– RIVEDERE IL MODO DI ALIMENTARE IL BILANCIO UE – Per Barnier il modo di alimentare il bilancio dovrà essere rivisto, forse con risorse proprie più dirette. La questione rientrerà comunque tra i temi della comunicazione sulle future prospettive finanziarie che la Commissione ha in programma il 20 gennaio.
– OGNUNO SI ASSUMA LE PROPRIE RESPONSABILITÀ – La Commissione – dice Barnier – “definendo le sue politiche e riformando la struttura di bilancio si assumerà le proprie responsabilità e i capi di stato e di governo dovranno assumere le loro”.
– UN TUTTO UNICO PER FUTURA POLITICA REGIONALE – “Nell’ ambito delle future prospettive finanziarie – ha spiegato Barnier – presenteremo molto probabilmente la politica regionale nei vari capitoli, ma come un tutto unico: il capitolo della convergenza per le aree più in ritardo economico (obiettivo 1 e 1 Bis per le regioni in uscita colpite dagli effetti statistici); per le restanti regioni il capitolo competitività e occupazione (attuale obiettivo 2) che dal punto di vista finanziario sarà a un livello molto più basso del primo; e l’ultimo capitolo sarà quello della cooperazione”.
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