L’incontro al Mimit con le amministrazioni nazionali e locali della Puglia coinvolte nella firma dell’accordo di programma per la decarbonizzazione dell’ex Ilva di Taranto e la realizzazione dell’accordo propedeutico all’avvio degli investimenti per il rilancio del gruppo è stato “molto proficuo” e dopo quasi otto ore, tenuto conto anche di una pausa di circa un’ora e mezza, è stato aggiornato al prossimo martedì 15 luglio per approfondire alcuni dettagli. È quanto riferiscono fonti del Mimit, sottolineando che è stato assunto l’impegno da parte degli enti locali a sottoscrivere l’accordo interistituzionale già nella prossima riunione. Le stesse fonti riferiscono che sono emerse due opzioni, due ipotesi che vanno approfondite nei dettagli tecnici per consentire che si arrivi alla firma dell’accordo.
“Come organizzazioni sindacali – dichiarano il segretario generale della Fim-Cisl, Ferdinando Uliano, e il segretario nazionale, Valerio D’Alò – saremo pronte a dare il nostro contributo come sempre fatto in questi lunghi anni di vertenza e nell’incontro fissato per giorno 15 luglio ribadiremo l’importanza di tenere insieme lavoro e salute non solo, ma soprattutto – a Taranto. È il momento che questo si traduca in azioni coraggiose concrete e per noi resta fondamentale che la totalità degli investimenti necessari alla decarbonizzazione del sito di Taranto, restino a Taranto”.
In particolare, aggiungono Uliano e D’Alò, “gli impianti di DRI che serviranno ad alimentare la nuova Ilva dovranno generare occupazione nel territorio dove la stessa ha già subito fortissimi ridimensionamenti e tensioni e solo questi investimenti potranno dare risposte ai lavoratori in attesa, al bacino dei lavoratori di ILVA in AS ed al mondo degli appalti. Daremo il nostro contributo ed il nostro supporto affinché si possano superare dubbi e difficoltà tecniche che a oggi possono far sembrare difficile la realizzazione della decarbonizzazione consapevoli che salute ed impatti occupazionali debbano viaggiare di pari passo”.
Loris Scarpa, coordinatore nazionale siderurgia per la Fiom-Cgil, sottolinea l’importanza del dialogo in corso tra i livelli istituzionali, “ma ritenevamo e continuiamo a ritenere che non si possa prescindere dal confronto con le rappresentanze sindacali delle lavoratrici e dei lavoratori. Qualsiasi decisione non può mettere in discussione la continuità produttiva necessaria a garantire il raggiungimento di due obiettivi: la decarbonizzazione e la tutela occupazionale”.
“Ad oggi, per attuare il piano di trasizione, la soluzione immediata è il capitale e la gestione pubblica. Questa risoluzione non esclude la presenza in equity anche di soggetti privati, se dovessero esserci. Ribadiamo, come abbiamo fatto ieri al Mimit, vista drammaticità della situazione, la necessità della convocazione del tavolo permanente a Palazzo Chigi”.
























