La grande industria sfida il Senato: all’indomani della scelta di dimezzare il piano di stimolo all’economia stilato dal presidente Bush, l’imprenditoria statunitense corre ai ripari, mobilitando tutte le proprie forze per difendere il pacchetto di tagli alle tasse considerati dal governo di Washington necessario alla ripartenza della locomotiva americana.
Salvando solo 350 miliardi di dollari dei 726 in riduzioni fiscali progettati dallo staff economico presidenziale da qui al 2013, il Senato ha sparigliato le carte in mano all’industria, prima destinataria della proposta Bush incentrata, in via principale, sulla eliminazione della doppia tassazione dei dividendi azionari.
Una mossa orientata a garantire un risparmio di circa 396 miliardi di dollari agli investitori e a lasciare parecchio danaro nelle casse delle società, messa a rischio – ora – dal dimezzamento del progetto sancito dai senatori americani.
Ipotesi inaccettabile per le aziende le quali, spronate da colossi come Verizon, Morgan Stanley e General Motors hanno invitato i propri azionisti a svolgere azioni di lobby nei confronti dei parlamentari di Capitol Hill affinchè mutino , in qualche modo, la posizione del Senato.
Resta ancora qualche speranza all’industria statunitense: l’approvazione definitiva del budget dovrà essere congiunta tra Camera e Senato e proprio la Camera, lo scorso venerdì, ha dato il suo pieno via libera all’intera misura presidenziale da 726 miliardi di tagli alle tasse in dieci anni.
Al fine di ribaltare il ‘verdettò senatoriale, molte aziende hanno già chiesto agli azionisti di fare pressioni sui parlamentari loro vicini e, solo nell’ultimo mese, sono state almeno 20.000 – secondo il Washington Post – le società ad avere inviato fax e e-mail ai membri del Congresso.
Tra queste spicca la casa automobilistica di Detroit General Motors che ha spedito lettere a tutti i suoi azionisti di spicco avvertendoli dei rischi di una sparizione della proposta di eliminare la tassa sui dividendi azionari.
Almeno 1.000 imprese dislocate in tutta l’America aderiscono poi alla ‘Tax Relief Coalition’, una lega di aziende nata per sostenere il taglio della doppia tassazione.
A moltiplicare gli sforzi, comunque, sono solo le grandi società di fascia alta e quelle di taglio tradizionale: tra le compagnie nate dalla new economy, la spinta a sostenere le riduzioni fiscali appare più contenuta poichè appena nate o non ancora profittevoli al punto di pagare agli azionisti un dividendo.
Quotidiano online del lavoro e delle relazioni industriali
Direttore responsabile: Massimo Mascini
Vicedirettrice: Nunzia Penelope
Comitato dei Garanti: Mimmo Carrieri,
Innocenzo Cipolletta, Irene Tinagli, Tiziano Treu