Dopo il fallimento, ieri sera a Berlino, dei colloqui fra la parti sociali per la ripresa del Patto per il lavoro, Gerhard Schroeder rilancia la sfida e annuncia che, allora, le riforme sociali il governo le farà da solo: come giorno di grandi annunci viene indicato il 14 marzo, quando il cancelliere terrà al Bundestag una dichiarazione governativa sullo stato della nazione.
”Gli sforzi vanno nella direzione di diventare concreti il prima possibile”, è il pensiero che circola all’unisono alla cancelleria. Il programma del governo per i prossimi tempi deve essere riconoscibile e dare risultati, si fa capire. Da tempo i commentatori sottolineano che per Schroeder – con i sondaggi in cantina, una disoccupazione a 4,6 milioni e una sconfitta elettorale dopo l’altra (l’ultima è quella della Spd alle comunali domenica in Schleswig-Holstein) – l’unica salvezza può venire dal metter mano a un vero programma di riforme del welfare e del mercato del lavoro. Con il rilancio del Patto per il lavoro, Schroeder sperava di dare impulso a un dialogo fra sindacati e imprenditori ma la riunione di tre ore ieri sera si è chiusa muro contro muro: ”Si è parlato abbastanza, adesso bisogna agire”, ha dichiarato il presidente della confindustria tedesca (Bdi), Michael Rogowski. ”La base per un nuovo Patto per il lavoro è troppo sottile”, sulle questioni di fondo sull’occupazione, fra sindacato e datori di lavoro, ”c’è conflitto”, ha commentato il leader della confederazione sindacale (Dgb), Michael Sommer. Per l’opposizione, la colpa del flop è di Schroeder: nella più grave crisi economica della Germania, Schroeder sta a mani vuote, ha attaccato il premier bavarese Edmund Stoiber.
Di fatto, con il flop di ieri, dopo tre ore di colloqui alla cancelleria a Berlino, è morto definitivamente, senza che sia stato possibile rianimarlo, il cosiddetto ”Patto per il lavoro”, il foro fra le parti sociali chiamato in vita dal cancelliere ancora nella scorsa legislatura per combattere la disoccupazione e riformare il mercato del lavoro. Le posizioni delle due parti (sindacati e imprenditori) sono ”relativamente divergenti”, ha riassunto. Tocca ora al governo intervenire rapidamente con un suo programma di riforme: ciò avverrà, ha precisato, il 14 marzo con la dichiarazione governativa sullo stato della nazione che Schroeder presenterà al Bundestag. ”Il cancelliere non intende impegnarsi in lunghe e difficili trattative”, ha detto stamane il capo della cancelleria Frank Steinmeier alla rete Zdf, per cui il governo presenterà subito le sue riforme senza un lungo dibattito con le parti.
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