Con l’approvazione di massima avvenuta ieri di circa 1.200 miliardi di lire di fondi strutturali europei a favore di Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Marche, Valle d’Aosta e delle province autonome di Bolzano e Trento, la Commissione ha completato il suo esame per tutti i programmi del Centro-Nord destinati a favorire – nell’ambito dell’obiettivo 2 – la riconversione economica e sociale delle zone con difficoltà strutturali.
Lo scorso 4 luglio, infatti, Bruxelles si era già espressa positivamente sui quasi 3.900 miliardi di lire di fondi strutturali europei destinati, sempre per i prossimi sei anni, ad Abruzzo, Lazio, Liguria, Piemonte, Toscana, Umbria e Veneto.
I nuovi fondi strutturali Ue permetteranno di mobilitare nei prossimi sei anni – su tutto il Centro-Nord – investimenti pubblici e privati per circa 18.500 miliardi di lire.
L’ adozione finale da parte della Commissione di tutti i programmi strutturali è prevista per i prossimi agosto e settembre. Dopo questo primo via libera, la procedura per giungere al versamento del primo anticipo prevede che le autorità di gestione italiane adottino i complementi di programmazione recanti i criteri di selezione su cui verranno definiti i progetti ammissibili al finanziamento. I progetti verranno poi trasmessi alla Commissione. Potrà allora iniziare la loro realizzazione a livello locale, accompagnata dal versamento di un anticipo del 7% dei fondi comunitari.
I programmi dell’obiettivo 2 interessano 7,5 milioni di abitanti nel centro-Nord, a cui se ne aggiungono altri sei milioni che beneficiano di un sostegno transitorio.
Tra il 2000-2006 l’Italia riceverà globalmente dall’Ue finanziamenti strutturali per oltre 55.000 miliardi di lire. Di quei fondi il 70% è destinato allo sviluppo delle regioni in ritardo economico del Mezzogiorno (obiettivo 1); l’11,5% va alle aree dell’obiettivo 2; un ulteriore 12,3% all’ammodernamento dei sistemi di istruzione, formazione, occupazione (obiettivo 3).
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