Il primo dibattito strategico sul futuro della politica dei fondi strutturali europei in vista dell’allargamento dell’Ue, si è aperto oggi a Namur (nel sud del Belgio), presenti i ministri delle politiche regionali dell’Ue. Per l’Italia, il ministro per le politiche comunitarie Rocco Buttiglione.
I Quindici hanno avviato il dibattito su due temi di fondo: come concepire la futura politica di coesione europea in vista dell’allargamento dell’Ue; ma soprattutto come organizzare il futuro della politica regionale per le attuali aree in ritardo economico dei Quindici. Insomma, che fine faranno dopo il 2006 i fondi strutturali destinati attualmente alle regioni in ritardo economico del Mezzogiorno e a quelle in difficoltà del Centro- Nord. Per i prossimi sei anni i fondi sono assicurati: le regioni italiane possono infatti contare su un sostegno complessivo europeo di oltre 55.000 miliardi di euro a cui vanno aggiunti i contributi nazionali e privati. Un sostegno, il cui principio l’Italia intende difendere anche per il futuro.
La posta in gioco è estremamente elevata: basti pensare che nell’Ue dal 2000 al 2006 i fondi strutturali disporranno di finanziamenti per quasi 390.000 miliardi di lire. Per conoscere meglio la situazione della ricchezza regionale dell’Ue bisognerà però attendere gennaio 2002: sarà quello il momento della verità con la pubblicazione delle nuove cifre sul Pil.
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