“Le ultime proiezioni sulla spesa pensionistica mettono in evidenza l’importanza di garantire la piena attuazione delle riforme approvate in passato, senza tornare indietro”. Lo ha sottolineato il vicedirettore generale della Banca d’Italia, Luigi Federico Signorini, nel corso di un’audizione sulla Nota di aggiornamento al Def in Senato.
“Come ha ricordato il Governatore della Banca d’Italia nel suo recente intervento, e come sottolinea la Nota – ha riferito Signorini – l’insieme delle riforme previdenziali realizzate in più di vent’anni ha migliorato in modo sostanziale sia la sostenibilità sia l’equità intergenerazionale del sistema”.
Tuttavia, ha aggiunto, le prospettive demografiche e di crescita potenziale sono state aggiornate e risultano meno favorevoli. Le più recenti proiezioni dell’incidenza della spesa sul prodotto, da poco rese note dalla Ragioneria Generale dello Stato, sono, conseguentemente, più alte di quanto precedentemente prospettato”.
Immediata la replica del segretario confederale della Uil, Domenico Poietti, che invita la Banca d’Italia “con il rispetto che merita l’Istituto, a occuparsi della condizione del sistema bancario italiano, che tanti miliardi è costato e costa agli italiani, invece di intervenire su temi come quello delle pensioni che spettano al governo e al Parlamento”.
“Nel sistema pensionistico italiano – ha detto Proietti – bisogna continuare a reintrodurre principi di equità e giustizia come si è incominciato a fare con l’ultima legge di bilancio.”
“Non esiste, poi, un problema di sostenibilità economica essendo la spesa per pensioni italiana all`11% rispetto al Pil, anche in questo caso, perfettamente in media con quella europea, anzi un punto meno della Francia e mezzo punto meno della Germania”.
La Uil si aspetta “dal governo e dal Parlamento un intervento per congelare il legame all’aspettativa di vita, per migliorare il futuro previdenziale dei giovani, per eliminare le disparità di genere che penalizzano le donne e per rilanciare della previdenza complementare”.
E. M.