Smart working, rafforzamento delle tutele e dei diritti e attenzione alle politiche attive. Per Vito Vitale, segretario generale della Fistel-Cisl, i contenuti del nuovo contratto delle Tlc guardano alle sfide future del settore e a come governarle. Un contratto, afferma Vitale, flessibile, capace di adattarsi ai cambiamenti che di volta in volta emergeranno. Un risultato frutto di relazioni industriali solide, improntate al dialogo.
Vitale come definirebbe il nuovo contratto delle Tlc?
Il contratto guarda al futuro del settore, a come gestirlo e governarlo. Il covid ha lanciato ardue sfide al mondo del lavoro, e con questo contratto il settore delle Tlc vuole farsi trovare pronto. È un contratto che definirei flessibile, perché dovrà essere adattato ai cambiamenti che di volta in volta emergeranno.
Un aspetto centrale è quello del lavoro agile. Come lo avete affrontato?
Lo smart working è una dei grandi temi emersi con la pandemia. Alla fine dello scorso luglio assieme a Cgil, Uil e Asstel abbiamo siglato il Protocollo “Principi e Linee guida per il nuovo lavoro agile nella Filiera delle telecomunicazioni”. Si tratta di un documento che ha fatto da viatico al rinnovo del contratto. Abbiamo ragionato, assieme alle aziende, per capire quali saranno le nuove esigenze del lavoro agile, soprattutto per traghettarlo fuori da questa modalità emergenziale. Dobbiamo passare da un remote working a un vero e proprio smart working.
In che modo?
Servono nuovi modelli organizzativi, che dovranno essere declinati secondo le necessità delle singole aziende. E serve, innanzitutto, una nuova visione e un cambiamento culturale da parte di imprese e lavoratori. Il lavoro agile concede molta più autonomia ma, al tempo stesso, richiede molta più responsabilità. Infine c’è bisogno di una revisione della legge 81 del 2017.
Quali sono gli altri aspetti del contratto?
Il testo interviene anche nel rafforzare i diritti e le tutele delle lavoratrici e dei lavoratori. È stato prolungato il periodo di comporto per la malattia. Sono stati ampliati i permessi per i genitori per la cura dei figli. Un altro capitolo fondamentale concerne il contrasto alla disparità di genere e la salvaguardia per le donne vittime di violenze.
Le novità sulla parte della contributiva?
Sul versante economico, è stato previsto un aumento medio di 100. È stato, inoltre, rafforzato il contributo per la previdenza complementare al fondo Telemaco, così come la contribuzione aziendale al fondo di solidarietà.
Il contratto vede anche la creazione del Fondo di solidarietà bilaterale di settore.
La creazione del Fondo di solidarietà bilaterale di settore è un risultato importantissimo. Attraverso il Fondo si potranno finalmente gestire i processi di riqualificazione e di ammodernamento delle competenze, accompagnando ed integrando i nuovi strumenti di politica attiva del lavoro, garantendo la maggior occupabilità possibile.
Una riforma delle politiche attive all’interno del vostro settore?
Sostanzialmente sì. Ci si siamo voluti dotare di uno strumento nostro, alimentato dal contributo di lavoratori e aziende, per non pesare anche sulla fiscalità generale.
Come sono le relazioni industriali nelle Tlc?
Siamo arrivati a questo rinnovo senza nemmeno uno sciopero. Il confronto c’è stato all’interno delle commissioni. Siamo stati capaci di semplificare e rafforzare le relazioni industriali. Credo che questa sia la strada più proficua da seguire, in tutto il mondo del lavoro.
Tommaso Nutarelli