Altri due anni di proroga alla convenzione tra Aras (Associazione Regionale Allevatori della Sardegna) e l’Agenzia regionale Laore per salvare i posti di lavoro di circa 200 dipendenti Aras in attesa di una soluzione sulla vertenza relativa alla stabilizzazione dei lavoratori.
E’ la richiesta della Cisl all’Assessore dell’ Agricoltura Gabriella Murgia per sbloccare una situazione che rischia di mettere in mezzo alla strada gli operatori Aras dal prossimo 1° gennaio 2021. L’attuale convenzione tra Aras e Laore, infatti, scade il 31/12/2020, che coincide con il termine dell’esercizio provvisorio concesso dal tribunale di Cagliari ai commissari liquidatori Aras. “In mancanza di proroga – dicono i segretari regionali Cisl Davide Paderi (Pubblico impiego) e Bruno Olivieri (Agroindutria) – e considerato che la procedura per l’inserimento del personale Aras in Laore, mediante un concorso riservato, è attualmente bloccata da ricorsi al Tar – è concreto il rischio di disoccupazione per i lavoratori Aras che svolgono un importante servizio di formazione ed informazione grazie ai quali circa 10.000 allevatori sardi beneficiano annualmente di aiuti comunitari pari a circa €. 40.000.000.
Non si sa quando avverrà il pronunciamento del Tar e se, eventualmente e come, si dovrà procedere. Prorogare di due anni la convenzione Aras-Laore è tecnicamente possibile, anche perché la Misura 14 sul Benessere Animale è stata prorogata fino al 31 dicembre 2022.
“C’erano e ci sono gli estremi e i termini per una soluzione, senza parlare di licenziamenti. Riteniamo quindi necessario attivare – dicono Paderi e Olivieri – la procedura di proroga della convenzione, e darne comunicazione al più presto ai commissari liquidatori Aras, affinchè possano presentare istanza al Giudice competente perché venga concessa la proroga dell’esercizio provvisorio che consenta all’Aras di proseguire le proprie attività, in attesa della risoluzione della vertenza e che scongiuri il licenziamento di 200 lavoratori e la compromissione dell’intera Misura 14”.
E.G.