“Quello che sta avvenendo all’ex Alcoa di Portovesme non è accettabile. Con il mercato dell’energia in un momento favorevole e dopo aver superato negli incontri avvenuti al ministero tutte le problematiche in essere, SiderAlloys continua a perdere tempo e a rinviare la firma del contratto con l’Enel”. Lo dice la Fiom.
“Il Governo convochi immediatamente l’azienda e le metta in mano una penna – aggiunge – non è più ammissibile questo atteggiamento irrispettoso nei confronti prima di tutto di quei lavoratori che da 12 anni stanno lottando per far ripartire Portovesme.
Lavoratori che da questa mattina, dopo averlo sospeso fiduciosi dell’imminente firma, hanno ripreso lo sciopero ad oltranza, non più disponibili ad accettare ulteriori rinvii. La ripartenza dello smelter può e deve avvenire in tempi rapidi, le condizioni ci sono tutte. In questi mesi è stato fatto tanto per mettere in condizioni SiderAlloys di far ripartire la produzione. È il momento della responsabilità. Ed è giusto che non siano solo e sempre i lavoratori a pagare le conseguenze di attendismi e giochi di ruolo”.
“In queste ore doveva avvenire la firma del contratto tra Enel e SiderAlloys come previsto dall’ultimo incontro svoltosi al ministero dello Sviluppo economico lo scorso 15 giugno, in cui lo stesso era in via di definizione essendo state superate tutte le maggiori criticità.
Purtroppo ancora una volta, l’ottimismo mostrato ai tavoli, non si concretizza e i tempi per la realizzazione e l’attuazione del piano industriale del sito di Portovesme continuano ad allungarsi a danno dei lavoratori e del territorio. Bisogna che il governo dia corpo a quella necessità di semplificare il Paese anche in questa vertenza, ma bisogna fare in fretta”. Lo dice il segretario nazionale della Fim, Valerio D’Alò.
“Oggi la priorità è quella di garantire, subito, la copertura salariale per tutti i lavoratori attualmente in mobilità in deroga – afferma – poiché non va trascurato che dall’atto della firma del contratto con Enel, seguirà un tempo non inferiore a 1 anno perché gli impianti possano essere definitivamente produttivi. Da tempo stiamo sollecitando il Governo e l’azienda circa la necessità di accelerale i tempi. I lavoratori aspettano da troppi anni un rilancio del sito che tarda ad arrivare.
Per questo chiediamo l’immediata convocazione da parte del Governo del tavolo e il rispetto delle tempistiche del contratto con Enel agevolando la risoluzione delle controversie che ad oggi ostacolano gli investimenti e l’attuazione del piano industriale in modo da non dare più alibi a Syder Alloys. Se non dovessimo avere risposte certe la mobilitazione sarà inevitabile”.
TN