“La legge n. 101 del novembre 2019 impone tavoli di trattativa tra Sindacati tradizionali e associazioni più rappresentative, per contrattare direttamente con le piattaforme una soluzione che non penalizzi i lavoratori. L’ANAR nasce invece dall’esigenza dei lavoratori di trovare una risoluzione diretta con le Piattaforme, e non delegare chi, negli ultimi anni, ci ha sempre penalizzato”.
Così tornano all’attacco i riders che aderiscono all’Anar (circa 600 iscritti), ricusando il tavolo organizzato dal governo, e dichiarandosi invece a favore di una trattativa diretta: “Quando hai un’azienda che è disposta a trattare direttamente con i lavoratori, cercando di migliorarne le condizioni di lavoro, non ha senso affidarsi ad “estranei” del settore per cercare una risoluzione. Di esempi fallimentari ce ne sono a centinaia: noi non vogliamo essere uno di quelli e la libertà di un lavoratore risiede anche in questo: nell’autorganizzazione per la mediazione diretta lavoratore/azienda”
“Il lavoro autonomo – prosegue la nota- per noi non è una penalità ma un vantaggio. Si deve uscire dall’idea di “fattorino portapizze” e simili: abbiamo una partita Iva, e di conseguenza possiamo offrire i nostri servizi privatamente, oppure appoggiandoci ad una piattaforma che ci garantisce clienti e il materiale richiesto per iniziare. Questo – sottolineano i riders Anar- non significa essere dipendenti: collaborare con una piattaforma per noi significa avere clienti, autonomia e un guadagno al 90% sicuro, riducendo il nostro “rischio d’impresa”. Una visione diversa non potrebbe esistere, essendo la nostra una prestazione autonoma come il tassista, gli Ncc o simili”.
E concludono: “i sindacati, parlando di subordinazione, dimostrano ignoranza in merito. Inoltre, rifiutando di parlare con noi, dimostrano il totale disinteresse verso un reale confronto con i lavoratori. Siamo gli unici ad avere iscritti ufficiali e dichiarati, ad aver interagito con le piattaforme per migliorare condizioni inaccettabili per noi e raggiungendo obbiettivi importanti. Questo perché solo rider esperti possono conoscere le vere necessità e le varie modifiche da apportare per il miglioramento delle condizioni di lavoro”.
A sostegno delle proprie tesi, i riders aderenti all’Anar, hanno definito una relazione tecnica con cui illustrano i punti essenziali del settore, che si può leggere qui.
NP