Per il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, a margine del Cersaie di Bologna, possiamo reagire al calo del Pil partendo “da una grande dotazione infrastrutturale” e mettendo “al centro dell’attenzione del paese la questione industriale”.
“I dati dell’Istat di oggi – ha spiegato Boccia – ci dimostrano che dobbiamo reagire a partire da una grande dotazione infrastrutturale e porre al centro dell’attenzione del paese la questione industriale”. Il settore della ceramica “dimostra come l’Italia può riposizionarsi, in termini di qualità di prodotto, quando entra in gioco armonia equilibrio e bellezza”.
“Se intervenissimo sul cuneo fiscale abbassando tasse e contributi sui salari dei lavoratori italiani – ha proseguito il leader degli industriali – si attiverebbe un doppio livello, elevare i salari e aumentare la domanda interna, che chiaramente non basta, ma è un punto essenziale insieme alla dotazione infrastrutturale per rendere più competitive le nostre imprese e aiutare ad un’idea di società aperta e inclusiva che metta le persone al centro”.
I nuovi conti Istat non cambiano granché la narrativa di un’economia nazionale che tra il 2015 e il 2018 è uscita con un passo molto lento dalla recessione. Nel quadriennio seguito all’ultima caduta del prodotto nazionale la crescita cumulata è stata del 4,6% (contro il 4,7% stimato finora).
E.G.