La Commissione europea ha concluso che l’Italia risulta “inadempiente” rispetto alle regole europee sul debito pubblico e che quindi “è giustificata una procedura” nei suoi riguardi. La decisione è stata annunciata a seguito dell’approvazione del Pacchetto di primavera 2019 del semestre europeo.
In base all’articolo 126, paragrafo 3, del trattato sul funzionamento dell’Unione europea, nei confronti di Belgio, Francia, Italia e Cipro, l’esecutivo Ue ha esaminato la conformità di questi Paesi con i criteri relativi al disavanzo e al debito previsti. “Nel caso dell’Italia – si legge – l’analisi suggerisce che sul criterio del debito vada considerata non adempiente e che è quindi giustificata una procedura per disavanzi eccessivi per il debito”.
In particolare, la Commissione europea rileva che l’Italia ha mostrato una deviazione sul rapporto debito-Pil del 2018 pari a 7,5 punti percentuali rispetto al livello previsto. E nel rapporto sul debito della Penisola stilato pubblicato contestualmente al Pacchetto di primavera, prevede ulteriori sforamenti per 9 punti percentuali sul rapporto debito-Pil 2019 e 9,5 punti sul 2020.
Con la decisione di oggi “non stiamo ancora avviando una procedura” per deficit eccessivo sull’Italia in base alla regola del debito. Lo ha precisato il vicepresidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, ricordando che sulla questione dovrà esprimersi il Comitato economico e finanziario, espressione dei governi dell’Ue.




























