Sul rdc si apre la questione fiscale. A sollevare il problema e’ il segretario della Uil Carmelo Barbagallo, che osserva: “Il Reddito di Cittadinanza, per chi ha reddito familiare zero, può arrivare a 9.360 euro l`anno, che diventano 15.960 euro per una famiglia numerosa. Questo reddito è fiscalmente esente. Un lavoratore dipendente che percepisca gli stessi redditi, invece, dovrà pagare sia l`Irpef che le relative addizionali regionali e locali. A conti fatti un lavoratore dipendente che percepisce un salario pari a 9.360 euro annui pagherà 529 euro tra IRPEF nazionale (334 euro) e addizionali regionali e comunali (195 euro). E nella fascia di coloro che guadagnano tra 8.174 euro (soglia della no tax area) e 9.360 euro si collocano 1.290.000 lavoratrici e lavoratori. Una questione fiscale che ci preoccupa molto e su cui occorrerebbe intervenire”
Quella del reddito di cittadinanza, dunque, per Barbagallo “deve essere l`occasione anche per affrontare il tema di un`equa ed economicamente efficiente riforma fiscale. Bisogna consentire, infatti, a lavoratori dipendenti e pensionati di avere maggior reddito a disposizione ai fini della crescita della domanda interna e, dunque, a beneficio della continuità produttiva e occupazionale delle aziende che lavorano per il mercato interno”, “In determinati contesti e per particolari situazioni, il reddito di cittadinanza può rappresentare un`apprezzabile opportunità per tutti coloro che non hanno alcuna forma di sostentamento. Tuttavia, è indispensabile definire un sistema che impedisca furbate o che favorisca il lavoro nero e irregolare”.
Tuttavia, il segretario Uil non boccia il rdc, che anzi, a differenza della Cgil, vede con favore. Ma, avverte, “è fondamentale che questo strumento sia capace di coniugare il contrasto alla povertà con l`obiettivo dell`inserimento lavorativo, tenendo insieme queste due esigenze. Un Paese, infatti, può puntare a un modello di sviluppo efficiente e duraturo se si creano le condizioni per dare valore al lavoro. E, in quest`ottica, gli investimenti in infrastrutture, da un lato, e la riduzione delle tasse ai lavoratori dipendenti e ai pensionati, dall`altro, rappresentano le leve su cui insistere per ottenere questo risultato”.