La manovra è fuori dalle regole, ma non si poteva fare diversamente. Così, in sintesi, la lettera che il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, ha inviato oggi alla Commissione di Bruxelles.
Nella lettera di risposta all’Ue, sul deficit strutturale il governo afferma di “essere cosciente di aver scelto un’impostazione non in linea con le nome del Patto di stabilità e di crescita”, una decisione “difficile ma necessaria” per il ritardo nel recupero della crescita e delle “drammatiche condizioni” in cui si trovano gli strati più svantaggiati della società.
L’esecutivo poi chiarisce “che non intende espandere ulteriormente il deficit strutturale nel biennio successivo e si impegna a ricondurre il saldo verso l’obiettivo di medio termine a partire dal 2022”. Infine “qualora il Pil dovesse tornare al livello precrisi prima del previsto, il governo intende anticipare il percorso di rientro”.