A settembre, le aziende statunitensi hanno assunto meno del previsto, ma il tasso di disoccupazione è sceso più di quanto atteso dagli analisti, raggiungendo i minimi dal 1969.
Negli Stati Uniti, sono stati creati 134.000 posti di lavoro, mentre gli analisti ne attendevano 180.000. Stando a quanto riferito dal dipartimento del Lavoro, il tasso di disoccupazione è sceso al 3,7%, mentre gli esperti attendevano un calo al 3,8 per cento.
Il rialzo di settembre segna il 96esimo mese di fila in cui i datori di lavoro hanno reclutato personale, un nuovo record. Guardando la situazione complessiva, la crescita dell’occupazione appare forte, nonostante il rialzo di settembre sia stato il peggiore in un anno, segno che i datori di lavoro hanno sempre più difficoltà a trovare le persone da assumere. Le revisioni dei dati di luglio e agosto hanno aggiunto 87.000 posti di lavoro creati, rispetto alle prime stime. In media, nei nove mesi del 2018, sono stati creati 211.000 posti di lavoro al mese, contro la media mensile di 182.000 del 2017.
La partecipazione alla forza lavoro è rimasta invariata al 62,7 per cento. I salari orari – attentamente monitorati perché indicano l’assenza o meno di pressioni inflative – sono saliti di otto centesimi su base mensile a 27,24 dollari; su base annuale, sono saliti del 2,8 per cento. La durata della settimana media di lavoro è rimasta invariata a 34,5 ore.