Ministero del Lavoro, Inps, Inail, Istat e Anpal registrano una “significativa crescita” dell’occupazione per il secondo trimestre dell’anno, sia rispetto al primo trimestre che a livello tendenziale, in “leggera accelerazione” rispetto al trimestre precedente. Rispetto al secondo trimestre dello scorso anno, inoltre, gli occupati sono aumentati di 387mila unità (dati grezzi Istat sulle forze di lavoro).
Le dinamiche del mercato del lavoro, sottolinea il comunicato, si sono sviluppate in un contesto di “lieve rallentamento della crescita” del Pil (+0,2% in termini congiunturali e +1,2% su base annua) rispetto al ritmo registrato nei due trimestri precedenti.
L’input di lavoro misurato in termini di Ula (unità di lavoro equivalenti a tempo pieno) registra una dinamica più rapida di quella del Pil a livello congiunturale (+0,4%) e più lenta su base tendenziale (+0,9%).
L’aumento tendenziale dell’occupazione (+387mila) avviene a fronte di una lieve diminuzione delle persone in cerca di lavoro (-34mila) e più consistente degli inattivi (-394mila). Tra i giovani di 15-34 anni continua a crescere l’occupazione e il relativo tasso, in termini sia congiunturali che tendenziali. Significativo l’impatto dell’invecchiamento della popolazione che contribuisce a spiegare la crescita del numero degli occupati ultracinquantenni, indotta anche dall’allungamento dell’età pensionabile.
Nel secondo trimestre prosegue l’aumento tendenziale del numero dei lavoratori a chiamata o intermittenti secondo la fonte Inps-Uniemens (+31mila unità), ma rallenta bruscamente il tasso di crescita (+14,1% nel secondo trimestre 2018 rispetto al +66,5% del primo trimestre). Analogamente prosegue l’aumento tendenziale del numero dei lavoratori in somministrazione che dopo il massimo raggiunto nel quarto trimestre 2017 (+27,2%) subisce tuttavia un significativo rallentamento della crescita negli ultimi due (+23,4% e +12,9% rispettivamente nel primo e secondo trimestre 2018).
Il numero dei lavoratori impiegati con il contratto di prestazione occasionale e quelli pagati con i titoli del libretto famiglia, le due nuove forme contrattuali di lavoro occasionale introdotte operativamente da luglio 2017 in sostituzione del lavoro accessorio (voucher), hanno raggiunto rispettivamente le 20mila e 6mila unità a giugno 2018 con lievi oscillazioni stagionali.
Sempre nel secondo trimestre, il tasso di occupazione destagionalizzato è risultato pari al 58,7%, in “notevole crescita” (+0,5 punti percentuali) rispetto ai tre mesi precedenti. L’aumento interessa tutte le classi di età (anche a livello tendenziale). L’indicatore supera di oltre tre punti il valore minimo del terzo trimestre 2013 (55,4%), tornando ai valori pre-crisi e sfiorando il livello massimo del secondo trimestre del 2008 (58,8%).
Prosegue la crescita tendenziale dell’occupazione dipendente in termini sia di occupati (+2%, Istat, rilevazione sulle forze di lavoro) che di posizioni lavorative riferite ai settori dell’industria e dei servizi (+2,6%, Istat, rilevazione Oros).
Ciò trova conferma nei dati del ministero del Lavoro tratti dalle comunicazioni obbligatorie rielaborate (+425mila posizioni lavorative nel secondo trimestre 2018 rispetto al secondo del 2017) e nei dati dell’Inps-Uniemens riferiti alle sole imprese private (+392mila posizioni lavorative al 30 giugno 2018 rispetto al 30 giugno 2017). L’aumento tendenziale delle posizioni lavorative dipendenti riguarda tutte le classi dimensionali d’impresa.
Dopo cinque trimestri di riduzione il lavoro indipendente torna a crescere, sia a livello tendenziale (+30mila occupati, +0,6%, Istat, rilevazione sulle forze di lavoro) che congiunturale (+89mila occupati, +1,7%). Le posizioni lavorative dipendenti presentano, nei dati destagionalizzati, un incremento congiunturale soprattutto nei settori dei servizi e nell’industria. Nel secondo trimestre 2018, in base alle comunicazioni obbligatorie, le attivazioni sono state 2 milioni 497mila e le cessazioni 2 milioni 411mila, determinando un saldo positivo di 86mila posizioni di lavoro dipendente.
La crescita riguarda soprattutto i servizi (+71mila posizioni) e l’industria in senso stretto (+12mila). Andamenti analoghi si riscontrano nelle posizioni lavorative dei dipendenti del settore privato extra-agricolo (Istat, rilevazione Oros) dove la variazione congiunturale di +0,4% (+49mila posizioni) è dovuta a un aumento lievemente maggiore nei servizi (+0,4%, +36mila posizioni) e meno intenso nell’industria in senso stretto (+0,3%, +12mila). Anche nelle costruzioni si osserva una variazione positiva, ma più contenuta (+0,2%, +2mila).


























