È quanto mai eterogeneo, in Europa, il modello di regolamentazione degli orari lavorativi e delle aperture domenicali dei negozi. In 16 dei 28 Stati membri dell’Unione europea non è prevista alcuna limitazione di orario o apertura domenicale. L`Italia appartiene al gruppo dei paesi con una disciplina maggiormente concorrenziale, ma certamente non costituisce un’eccezione nel panorama Ue, che ci vede al fianco di Stati quali Danimarca, Finlandia e Svezia. È la fotografia scattata dall’Istituto Bruno Leoni nel report “Siamo solo noi? La regolamentazione delle aperture domenicali dei negozi in Europa”.
Nelle nazioni che presentano forme di divieto o limitazione sono previste numerose eccezioni e deroghe, che generalmente riguardano i negozi di alimentari, panetterie, grande distribuzione, giornalai, stazioni di servizio, stazioni dei treni, aeroporti e musei. La panoramica europea mostra che in nessun paese il lavoro domenicale è totalmente proibito, e anche in nazioni come Grecia, Germania e Francia, che presentano maggiori limitazioni, sono presenti numerose eccezioni. Malta, Ungheria, Finlandia e Danimarca hanno introdotto e successivamente abolito le restrizioni sul lavoro domenicale. Ma vediamo, nel dettaglio, come funziona nei diversi paesi europei.
Austria: domenica negozi chiusi, ma con eccezioni per le aree turistiche
Belgio: esercizi commerciali chiusi a meno che il rivenditore non scelga un giorno di chiusura alternativo. Previste eccezioni per le aree turistiche.
Bulgaria: nessuna restrizione.
Croazia: nessuna restrizione.
Cipro: negozi chiusi ma con l’eccezione delle zone turistiche.
Nessuna restrizione, invece, per panetterie, pasticcerie e minimarket.
Repubblica ceca: aperture proibite durante le maggiori festività.
Danimarca: nessuna restrizione per le aperture domenicali.
Estonia: nessuna restrizione.
Finlandia: nessuna restrizione.
Francia: riposo domenicale per dipendenti. Solo i negozi detenuti dai proprietari possono liberalmente rimanere aperti. Sono previste eccezioni per i negozi alimentari. Per i negozi non alimentari possibilità di apertura previa decisione del sindaco e remunerazione doppia per i dipendenti.
Germania: negozi chiusi. Eccezioni previste per panetterie, fiorai, giornalai, negozi per la casa, musei, stazioni ferroviarie, stazioni di servizio, aeroporti e luoghi di pellegrinaggio.
Grecia: negozi chiusi. Eccezioni previste per negozi alimentari, fioristi, negozi di antiquariato, stazioni di servizio.
Irlanda: nessuna restrizione.
Italia: nessuna restrizione.
Lettonia: nessuna restrizione.
Lituania: nessuna restrizione.
Lussemburgo: aperture tra le 6 e le 13. Orario prolungato per panetterie, macellerie, pasticcerie, chioschi e negozi di souvenir.
Malta: i negozi sono autorizzati ad aprire la domenica a patto che restino chiusi un altro giorno della settimana. I lavoratori non possono essere obbligati a lavorare la domenica a meno che questo non sia esplicitamente previsto nel contratto di lavoro.
Paesi Bassi: esercizi commerciali chiusi. Le autorità locali possono autorizzare aperture domenicali. Negozi in stazioni di servizio, del treno, aeroporti ed ospedali hanno orari flessibili.
Polonia: nessuna restrizione, ma ci sono 15 date di festa nazionale con chiusura obbligatoria.
Portogallo: nessuna restrizione.
Romania: nessuna restrizione.
Regno Unito: in Scozia nessuna restrizione. In Inghilterra e Galles nessuna restrizione per negozi più piccoli di 280 metri quadri. Apertura tra le 10 e le 18 per i negozi più grandi di 280 metri quadri. In Irlanda del Nord Irlanda del Nord nessuna restrizione per negozi più piccoli di 280 metri quadri e orario 13-18 per i negozi più grandi di quella metratura.
Slovacchia: nessuna restrizione.
Spagna: ciascuna comunità autonoma stabilisce il numero totale di domeniche di lavoro annuali autorizzate. La maggioranza delle comunità autonome stabilisce 10 domeniche/feste nazionali di apertura.
Svezia: nessuna restrizione.
Ungheria: nessuna restrizione.

























